I reattori sono inaccessibili per gli esseri umani a causa dei livelli letali di radiazioni
I funzionari giapponesi continuano a ribadire che a Fukushima sono sulla buona strada, ma quando un robot inviato per ispezionare il serbatoio del reattore della centrale nucleare di Fukushima Daiichi ‘muore’ dopo l’operazione a causa dei livelli elevati di radioattività ci si potrebbe interrogare su quanto realmente “contenuta” sia la situazione delle radiazioni.
I reattori sono inaccessibili per gli esseri umani a causa dei
livelli letali di radiazioni, così usare un robot di due metri di
lunghezza è l’unica possibilità per esaminare i danni causati dai
detriti altamente radioattivi del combustibile nucleare.
Il robot è stato sviluppato per esaminare le aree dello
stabilimento di difficile accesso e può assumere una forma lunga e
diritta per passare attraverso spazi stretti, come tubi.
L’operatore della centrale giapponese di Fukushima, TEPCO, ha
pubblicato un video circa due minuti girati dal robot inviato nel
reattore danneggiato. All’interno del reattore, il dispositivo ha
registrato un livello di radiazione fatale per gli esseri umani.
I rappresentanti della TEPCO hanno dichiarato che, secondo le
misurazioni effettuate dal robot, passare un’ora nell’epicentro della
zona contaminata dove le radiazioni raggiungono i 9,7 sievert,
ucciderebbe qualsiasi essere umano, riporta il quotidiano The Japan Times .
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