Spazio: ultima frontiera. Credere che si sia soli nell'universo è come credere che la Terra sia piatta. Come disse l'astrofisico Labeque al palazzo dell'UNESCO, durante il congresso mondiale del SETI di Parigi del Settembre 2008, " SOMETHING IS HERE", "Qualcosa è qui", e I TEMPI SONO MATURI per farsene una ragione. La CIA, l'FBI, la NSA, il Pentagono, e non solo, lo hanno confermato!
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Tuesday, January 15, 2013
A Zero Robotics trionfa un liceo italiano
Si gioca sulla Stazione spaziale internazionale, a 400 chilometri di distanza dalla Terra, arbitrano due astronauti, e i partecipanti sono minisatelliti-robot: si tratta di Zero Robotics, la gara per studenti delle superiori organizzata dal Mit di Boston e dalla Nasa. Le finali della competizione - che consiste nel programmare i ministelliti Spheres per eseguire una serie di manovre prestabilite - si sono svolte lo scorso 11 gennaio, e hanno visto quest'anno la partecipazione di ben due squadre italiane. A trionfare è stato il superteam B.E.E.R. (Brotherhood of Esteemed European Researchers), composto dalla squadra del Liceo S.S. E. Fermi di Padova e da due licei berlinesi.
Gli Spheres (Synchronized Position Hold, Engage, Reorient Experimental Satellites) sono satelliti-robotici di forma sferica grandi come palloni da basket, sviluppati dalla Nasa in previsione di un futuro utilizzo per la la rimozione di satelliti vecchi o mal funzionanti. Per partecipare a Zero Robotics, gli studenti hanno dovuto programmare i robot perché si muovessero autonomamente all'interno della Stazione spaziale, sfidandosi nell'esecuzione di una serie di operazioni prestabilite.
Alle eliminatorie hanno partecipato 150 licei europei e americani, gareggiando in centinaia di partite simulate attraverso due stadi successivi (tutti contro tutti Usa e Eu). La terza selezione è avvenuta per supergruppi composti da 3 team di nazionalità mista, da cui sono emerse 6 squadre europee e 9 americane, che si sono giocate la finale utilizzando i veri satelliti-robot della Nasa sulla Stazione Spaziale internazionale.
I ragazzi del Fermi hanno lavorato insieme ai colleghi tedeschi per due mesi, sviluppando i codici da montare sui minisatelliti sotto la guida dei loro tre giovanissimi capoprogrammatori: Enrico Lumetti, David Alcer e Felix Thoma. Alle 5:57 del mattino, solo tre minuti prima della scadenza, sono riusciti a spedire il programma, e sono poi volati ad Amsterdam per vivere la gara in diretta web presso il centro di ricerca Estec dell'Esa. Anche un altro liceo padovano, il Marconi, è arrivato alla finale, guidando il superteam “AstroPenguins”, che comprendeva un gruppo portoghese di Vila Do Porto e uno di Domodossola.
Credits immagini: Renato Macchietto/Flickr
Fonte: http://www.galileonet.it
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