Ricercatori
in Australia hanno mappato giganteschi fasci di gas e di particelle
cariche di energia, visibili dalla Terra, che sgorgano dal cuore della
galassia a una velocita’ stimata di 1000 km al secondo. E hanno scoperto
che i cosiddetti ‘geyser spaziali’ sono generati da stelle nascenti e
non da un buco nero al centro della galassia, come finora ipotizzato. Ha
osservato il fenomeno dal telescopio di Parkes, nell’entroterra di
Sydney, una squadra di astronomi guidata da Ettore Carretti,
Senior Systems Scientist dell’ente australiano di ricerca Csiro, con
alle spalle sette anni all’Istituto di astrofisica spaziale del Cnr.
Alla ricerca, descritta sulla rivista Nature, hanno partecipato anche
altri due italiani, Gianni Bernardi che lavora presso l’Harvard-Smithsonian Centre for Astrophysics, e Sergio Poppi
dell’Osservatorio astronomico di Cagliari. Circa meta’ di tutte le
formazioni di stelle nella nostra galassia avviene nel suo centro o
nelle sue vicinanze, spiega Carretti. ”Questi
flussi si estendono per 50 mila anni luce, circa meta’ del diametro
della galassia e contengono una quantita’ straordinaria di energia,
circa un milione di volte l’energia di una stella che esplode”.
Visti dalla Terra, spaziano per circa due terzi attraverso il cielo, da
un orizzonte all’altro. Ma non c’e’ da temere: non vengono nella nostra
direzione, ma sono emessi verso l’alto e verso il basso rispetto al
piano galattico. ”Noi siamo a 30 mila anni luce di distanza dal centro della galassia, non sono un pericolo per la Terra e per il sistema solare”, assicura Carretti.
I getti sembrano essere stati generati da diverse generazioni di stelle
formatesi nel centro galattico nel corso degli ultimi 100 milioni di
anni. Le particelle brillano di onde radio, piuttosto che di luce
visibile, e mappare i ‘geyser spaziali’ e’ stato possibile solo ora
grazie al telescopio di Parkes, calibrato nella giusta frequenza, di 2,3
GHz.
Fonte: http://www.meteoweb.eu
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