La sorprendente dichiarazione, tra l’altro, è avvenuta durante un’intervista della tv cinese in occasione del lancio dello Shenzhou 9- quello osservato da vicino da un misterioso oggetto volante. Per inciso, il direttore del planetario di Pechino, Zhu Jing, ha categoricamente escluso che la luce ripresa davanti al razzo dalla telecamera agli infrarossi fosse un Ufo. Secondo l’astronomo, era solo un banale volatile.
Ma a parte questa scontata smentita- ci saremmo stupiti molto di più se un funzionario governativo cinese avesse confermato la presenza di qualcosa di anomalo nel corso della storica missione spaziale…- a far discutere ora sono l’intervento di Padalka e il tono delle sue parole riprese dal giornale russo Ria Novosti.
“Le Nazioni Unite e le autorità cinesi hanno sviluppato dettagliate istruzioni nel caso di un primo contatto con gli Alieni“, ha detto rispondendo ad una precisa domanda del giornalista. Ha proseguito poi esponendo il suo pensiero in materia extraterrestre: “Non siamo soli nell’ universo, prima o poi incontreremo i nostri fratelli cosmici.”
Insomma, l’ennesimo astronauta che si schiera, decisamente, a favore dell’esistenza di altre forme di vita intelligente nello spazio. E che forse, proprio in virtù del suo ruolo, conosce molto più di quanto non possa dire.
LORENZO CARLI
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