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Friday, June 29, 2012

Marte. Sul satellite Phobos possibili forme di vita aliena

Secondo un team di ricercatori della prestigiosa Purdue University una spedizione sul satellite di Marte potrebbe fornire la prima prova tangibile della vita extraterrestre



Jay Melosh è un illustre professore di Scienze planetarie, della terra ed atmosferiche presso la facoltà di Ingegneria aerospaziale della Purdue University, oltre che coordinatore di un team di esperti scelto dal Planetary Protection Office della NASA per valutare l'esistenza della vita su Phobos, il più grande dei due satelliti naturali del pianeta rosso Marte (l'altro è Deimos). La sua squadra è stata formata per preparare la fallita missione russa “Phobos-Grunt” del 2011, tuttavia il gruppo è rimasto attivo in attesa che la NASA riformulasse il suo programma di esplorazioni su Marte, radicalmente cambiato sotto l'amministrazione Obama. Secondo Melosh se la vita su Marte fosse esistita negli ultimi 10 milioni di anni se ne potrebbe trovare traccia sul satellite Phobos: “non stiamo parlando di omini verdi – ha sottolineato ironicamente lo studioso – ma di piccoli batteri verdi, che a causa delle collisioni con asteroidi di grosse dimensioni sul pianeta rosso potrebbero essere stati scagliati nello spazio e secondo i nostri calcoli finiti su Phobos. Magari quiescenti, in attesa di risvegliarsi in un ambiente più ospitale come potrebbe essere quello terrestre”. In base alle proiezioni sviluppate dal team di ricerca, in un campione di 200 grammi prelevato dalla superficie di Phobos si potrebbe ritrovare circa un decimo di milligrammo di materiale proveniente da Marte e 50 miliardi di particelle individuali del pianeta rosso. Lo stesso campione potrebbe contenere fino a 50 milligrammi di materiale marziano degli ultimi 3,5 miliardi di anni. La missione su Phobos è stata discussa alla conferenza Concepts and Approaches for Mars Exploration della NASA tenutasi il 26 giugno ed è considerata “una tappa fondamentale dell'esplorazione spaziale umana a costi e rischi ridotti”. Secondo Melosh la missione potrebbe produrre la nostra prima prova della vita oltre la Terra, su Phobos e non direttamente su Marte perché più semplice e meno dispendioso da raggiungere.

Fonte: http://www.net1news.org

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