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Saturday, June 30, 2012

La Cina si prepara ad andare sulla Luna. Intanto, dopo 13 giorni, in Mongolia è atterrata la capsula dei record

Alle 3.05 di venerdì 29 giugno, appesa a un grande paracadute che ne ha rallentato la caduta, la capsula cinese Shenzhou 9 è atterrata nella Mongolia centrale. Con questo termina una missione spaziale perfetta e importantissima per la Cina in primis, ma anche per gli altri attori del mercato spaziale. La capsula era partita 13 giorni fa con un razzo Lunga marcia 2F, un vettore particolarmente collaudato. All'interno, per la prima volta, un equipaggio umano: tre astronauti, tachionauti nel caso cinese, fra cui la prima donna di quella nazione a volare, Liu Yang, 33 anni, maggiore dell'aeronautica.

Una missione dai molti primati: la prima ad agganciarsi sia in modo automatico che manuale alla stazione Spaziale Tiangong 1, Palazzo celeste, il primo volo così lungo per i cinesi e la prima volta della visita e permanenza di un equipaggio nella loro stazione spaziale, lanciata lo scorso anno e completa, al momento, solo dei principali "pezzi".
Un record notevole che porta la Cina al terzo posto dopo Usa e Russia nella classifica spaziale. Tutti contenti, il Premier Wen Jabao che vede realizzarsi il piano spaziale programmato con tanta enfasi dal Partito comunista cinese e gli astronauti, orgogliosi di avere dato al loro Paese una soddisfazione tanto grande.

La prima donna cinese a volare, Liu Yang, 33 anni, maggiore dell'aeronautica

La prima donna cinese a volare, Liu Yang, 33 anni, maggiore dell'aeronautica

Liu Yang ha assicurato i giornalisti, fra bandiere al vento in stile socialismo reale, che entro la loro stazione si sta molto bene, anche se è stata parecchio criticata perché troppo piccola, sulle 60 tonnellate di massa circa un quinto della Stazione spaziale internazionale delle nazioni occidentali più Giappone.

A parte la propaganda la missione è veramente un successo dato che gli astronauti si sono staccati dalla loro stazione, cui erano arrivato in pratica con un pilota automatico, e poi si erano riattaccati comandando la navicella manualmente, una manovra delicatissima. Usa e Russia, allora Urss, possiedono questa tecnologia dalla fine degli anni '60, ma erano gli unici.

Ora il programma prevede nuove missioni e la costruzione di una definitiva e più complessa stazione spaziale entro il 2020.
Strada in discesa quindi ? Neanche per idea, il difficile comincia ora: quello che si poteva fare con il loro miglior razzo lanciatore è stato fatto, ora ci vuole il nuovo modello, Lunga Marcia 5, capace di portare in orbita fino a 25 tonnellate se si vuole continuare a costruire la Stazione Tiangong 1 come dai piani. Il primo volo è previsto per il 2114.

Sempre di più poi ci si chiede perché questo programma non possa essere fatto in collaborazione con altri Paesi. Ovvio che i cinesi vogliano guadagnare piena autonomia, ma un stazione spaziale, che gli occidentali hanno già da un decennio almeno, e portare l'uomo sulla Luna non sembra il massimo dell'originalità. Ma questo Paese non ha certo mancato di stupirci negli ultimi anni e forse lo farà ancora in questo campo, sempre più strategico a livello globale. Già ora ha il record per il numero di satelliti lanciati lo scorso anno, una capacità di "fuoco" notevolissima in un mondo sempre più affamato di telecomunicazioni, sorveglianza e rilevamento.

Fonte: http://www.ilsole24ore.com

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