FUSIONE FREDDA SUL DRONE SEGRETO DELLA NASA?

Fusione fredda. È atterrata Sabato 16 la misteriosa navicella spaziale della Nasa, dopo 15 mesi di orbita. Parliamo di X-37B, velivolo ancora avvolto nel mistero, che alcune voci sostengono sia stato alimentato con reazioni nucleari a bassa energia (Lern). Che Andrea Rossi sia coinvolto o no, il segreto dietro questa navicella è indubbio. La United States Air Force infatti non ha ancora fornito dettagli sulla missione, pur avendo pubblicato un video dell’atterraggio

La data del suo rientro comunque non sembra essere casuale: sono passate infatti appena due settimane dall’annuncio di Dennis Bushnell e Joseph Zawodny del Langney Research Center della Nasa, secondo cui l’Agenzia Spaziale statunitense ritiene possibile la costruzione di velivoli alimentati con le Lern. Lo ritiene possibile o lo ha già fatto?

L’interesse della Nasa per la fusione fredda è stato più volte oggetto di discussione. Quando ancora si pensava che la società ellenica Defkalion Green Technologie avrebbe prodotto E-cat, iniziarono a circolare voci su un interesse militare della Nasa rivolto a questa tecnologia, tanto che c’era chi sospettava ci fossero degli “inviati speciali” all’ultimo test pubblico di E-cat, condotto il 28 Ottobre 2011.

Rossi ha dichiarato a noi di Nextme di non essere in contatto con la Nasa, ed in effetti l’inventore italiano sembra proprio andare sulla sua strada, ma che l’agenzia spaziale statunitense stia facendo ricerche sulle reazioni nucleari a bassa energia sembra ormai certo, anche se informazioni più precise su come intende materialmente far funzionare i velivoli (quale reazione sfruttare e in che condizioni) non sono mai state rivelate.

Tra l’altro a fine Aprile fu resa pubblica la notizia secondo cui George H. Miley, professore emerito presso l’University of Illinois at Champaign-Urbana (Usa), sarebbe stato pronto a commercializzare un dispositivo che produceva energia sfruttando le Lern. Che la Nasa abbia contattato proprio lui stavolta?

Roberta De Carolis

Fonte: http://www.nextme.it