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Thursday, June 28, 2012

Scoperta prova di un grande impatto extraterrestre 12.000 anni fa

Un team internazionale di 18 ricercatori fra cui James Kennett, professore di Scienze della Terra dell’Università della California a Santa Barbara, ha scoperto del quarzo fuso in uno strato sottile di rocce sedimentarie in Pennsyvania, Carolina del Sud e Siria.

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Secondo i ricercatori, questa materia – che risale a circa 13,000 anni fa- si è formata ad una temperatura copresa fra 1,700 e 2,200 gradi Celsius (tra 3,100 e 3,600 gradi Fahrenheit), come risultato dell’impatto di un corpo cosmico sulla Terra.

Si tratta di un forte sostegno all’ipotesi Younger Dryas Boundary (YDB), o ipotesi dell’impatto cosmico del Dryas recente, che suggerisce che un impatto cosmico sia avvenuto 12,900 anni fa, all’inizio di un insolito periodo di raffreddamento climatico, soprannominato Dryas recente. Questo periodo è concomitante o vicino al tempo della grande estinzione della megafauna del Nord America, in cui scomparvero i mammut e i bradipi giganti; nello stesso periodo scomparve la civiltà dei Clovis, una civilità preistorica nativa americana che prende il nome dagli artefatti trovati vicino a Clovis, nel Nuovo Messico.

Queste nuove scoperte sono state pubblicate sulla rivista Pnas.

“Questi scienziati hanno individuato tre livelli contemporanei risalenti a più di 12,000 anni fa, su due continenti, che producono scorie silicei e oggetti simili (gli SLO)”, ha dichiarato H. Richard Lane, direttore del programma della divisione di Scienze della Terra della Fondazione Nazionale della Scienza che ha finanziato la ricerca. “Gli SLO sono indice di un’esplosione in aria o di un impatto ad alta energia, rinforzando la tesi in base alla quale questi eventi hanno dato origine al Dryas recente.”

L’evidenza morfologica e geochimica del quarzo fuso conferma che questa materia non è cosmica, vulcanica oppure creata dall’uomo.

“L’altissima temperatura del quarzo fuso sembra essere proprio quella che è stata prodotta durante gli eventi degli impatti cosmici conosciuti come Meteor Crater, un cratere meteoritico situato in Arizona e nel campo di tectiti nell’Asia Sudorientale, chiamato Australasian strewnfield”, ha affermato James Kennett.

La prova di questa materia supporta l’ipotesi che l’impatto cosmico di YDB attraversi tre continenti e copra circa un terzo del Pianeta, dalla California all’Europa occidentale e nel Medio Oriente. Questa scoperta si estende anche su una vasta gamma di evidenze in Germania e in Siria.

“La presenza di uno strato spesso di carbone in un antico villaggio in Siria indica un grande incendio associato alla fusione che è avvenuta 12,900 anni fa”, ha continuato lo scienziato, “l’evidenza suggerisce che gli effetti della fusione sull’insediamento e sui suoi abitanti sarebbero stati gravi.”

Fonte: http://gaianews.it

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