“A Palermo saranno esposti , frammenti del meteorite caduto in Messico nel 1969 . Si tratta di reperti che hanno più di 4 MLD e mezzo di anni e dunque più antichi della Terra” . L’annuncio e’ stato dato questa mattina da Sergio Calabrese ricercatore all”Università di Palermo e Presidente dell’ Associazione Geode . “Questo meteorite contiene la Panguite – ha proseguito Calabrese – che e’ uno dei minerali più antichi del sistema solare” . Sarà possibile vedere tali reperti dal vivo nel capoluogo siciliano proprio durante La Settimana del Pianeta Terra, il grande evento promosso dalla Federazione Italiana di Scienze della Terra , in programma Italia dal 14 al 21 Ottobre. In conferenza stampa sono stati illustrati tutti i geoventi che si svolgeranno in Sicilia . “ Con caschetti e illuminazione entreremo nelle grotte vulcaniche – hanno affermato i geologi Fabio Santonocito , responsabile di Geo Etna Explorer e Piero Mammino – nei tunnel di lava . Scopriremo cosa ci offre un vulcano , lo vedremo dall’interno. Sarà come prendere un ascensore e scendere nel cuore della terra. Vedremo tre tunnel vulcanici di cui uno è anche luogo di culto . Questi tunnel che visiteremo si sono formati con la colata lavica del 1669 . Nel territorio del Parco Naturale dell’Etna ne abbiamo ben 200.
Mentre il 14 Ottobre a Catania
visiteremo il Castello Ursino circondato dalla lava del 1669 e
scenderemo lungo il fiume sotterraneo coperto dalla lava ma ancora
tuttora esistente ” . E non e’ finita perchè alla Riserva Naturale
Grotta di Entella “leggeremo nelle rocce un evento unico quale quello
della chiusura del Mediterraneo – ha dichiarato Enza Messana ,
Direttrice della Riserva Naturale Grotta di Entella – avvenuta 6 MLN di
anni fa. La Rocca di Entella ospita i resti della città di origine elima
risalente al sesto secolo a.C.”
“E’ la prima volta che i geologi
sono tutti insieme in un grande evento – ha dichiarato Rodolfo Coccioni ,
Vice Presidente della Federazione Italiana di Scienze della Terra – e
l’ Italia ha assoluto bisogno di geologi . La Sicilia sarà grande
protagonista con ben 14 geoeventi che andranno dai vulcani alle città al
fiume Alcantara . Non macheranno conferenze mostre , attività
laboratoriali”.
Questa Italia “ha un grande
patrimonio geologico – ha dichiarato Silvio Seno, Presidente della
Federazione Italiana di Scienze della Terra – di notevole valore e da
tutelare” . Dunque anche in Sicilia é tutto pronto . Per la prima volta
un evento unirà Etna – Vesuvio – Campi Flegrei . Un ponte Etna –
Vesuvio – Campi Flegrei , Catania – Napoli – Pozzuoli perché nelle
stesse ore saranno aperte al pubblico le porte del Museo
dell’Osservatorio Vesuviano con il primo film al mondo girato su un
Vulcano dai fratelli Lumière appena due anni dopo aver inventato il
cinema o si potrà essere a Catania dove l’Istituto Nazionale di
Geofisica e Vulcanologia, Sezione di Catania, Osservatorio Etneo
(INGV-OE) aprirà le porte della sua sala operativa di monitoraggio
sismico e vulcanico, ed offrirà l’occasione di conoscere strumenti e
personale impegnati quotidianamente nello studio e nel controllo
dell’attività del più attivo vulcano d’Europa: l’Etna. Nelle stesse ore a
Pozzuoli si potrà entrare nel cuore dei Campi Flegrei dove i canti
messi in scena dai ragazzi delle scuole di Pozzuoli ricorderanno la
nascita del Monte Nuovo ed in Sicilia vedere dall’interno l’Etna .
Palermo ospiterà il Mineral Day ma eventi si avranno in tutta l’isola .
A Milo ( Catania ) sulla lava del 1865 che diede origine ai Monti Sartorius
L’Associazione Culturale Turistica NeT
propone, nell’ambito della Settimana del Pianeta Terra, l’escursione al
sentiero natura Monti Sartorius, nel territorio del Parco Regionale
dell’Etna.
Il percorso, che riveste eccezionale
interesse sia dal punto di vista geologico che botanico, si snoderà a
partire dalla sbarra forestale lungo radure ricche di specie endemiche,
bombe vulcaniche di notevoli dimensioni e formazioni boschive dominate
dalla Betulla (Betula aetnensis).
L’eccezionale interesse geologico è
rappresentato dalla imponente colata del 1865 che ha dato origine ai
Monti Sartorius (in onore e a memoria dello studioso Sartorius von
Waltershausen che fu tra i primi a riportare cartograficamente le più
importanti eruzioni dell’Etna) caratterizzati dall’allineamento di sette
conetti eruttivi (“bottoniera”).
Fonte: http://www.canicattiweb.com
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