Il record di permanenza nello Spazio
18 anni fa, il cosmonauta Valeri Palyakov rientra sulla Terra dopo
la più lunga missione spaziale. Si voleva dimostrare che il viaggio
verso Marte era sopportabile
437 giorni e 18 ore. A tanto corrisponde il
record di permanenza continuativa nello
Spazio, che fu conquistato nel 1995 da
Valeri Polyakov, il cosmonauta russo che passò oltre un anno a bordo della Stazione spaziale di
casa, la
Mir, per dimostrare come il
corpo umano riesca a sopravvivere a lungo in condizioni di
microgravità. Tanto che, una volta tornato a Terra, le sue
prime parole sarebbero state
“possiamo andare su Marte”. Infatti, rimanendo così a lungo nello Spazio Polyakov, che prima di essere un
astronauta era un medico, voleva dimostrare che sopportare un viaggio verso il
Pianeta rosso è possibile.
Si racconta che non appena ritornò sulla
Terra, in seguito all’atterraggio nel Kazakhstan, il
22 marzo 1995, il cosmonauta abbia
camminato fino a una sedia vicina. Un’impresa non da poco
considerato il ritorno alle condizioni di gravità terrestri dopo 14 mesi
nello Spazio. Ma anche quei pochi passi servivano a provare che
effettivamente si poteva intraprendere un viaggio verso Marte e arrivare
a destinazione in buona salute, pronti per mettersi al lavoro sul
Pianeta rosso. A parte qualche cambio nell’umore, registrato durante la
durata della missione, non erano stati osservati altri effetti delle
permanenza nello Spazio su Polyakov, come stabilì uno
studio firmato dallo stesso cosmonauta pubblicato qualche anno dopo su Ergonomics.
Quella per Polyakov non era la prima volta nello
Spazio. Prima di allora aveva già collezionato altri 240 giorni e 22 ore passati a bordo della
Mir con la missione Sojuz TM 6 partita nel 1988. Una
permanenza che lo avrebbe collocato non solo al primo, ma anche al sesto
posto nella
lista dei più
lunghi voli spaziali e che, sommandosi a quella
successiva nel 1995, fece di Polyakov il cosmonauta che aveva passato
più tempo in assoluto nello Spazio (678 giorni in totale).
A strappargli quel primato però ci avrebbe pensato prima
Sergei Avdeyev (747 giorni) e qualche tempo dopo
Sergei Krikalev,
con oltre 800 giorni passati in orbita. A Polyakov però sarebbe
comunque rimasto il primato del 1995, anno in cui fu testimone anche di
un altro evento storico: il
primo
rendezvous tra uno shuttle (il
Discovery) e la Mir.
Fonte
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