Attivisti Greenpeace manifestano in 6 nazioni europee, per denunciare l'obsolescenza di molti reattori nucleari: «Bisogna puntare su fonti di energia pulite e sicure come le rinnovabili»
L'organizzazione ambientalista Greenpeace getta luce sulle condizioni di 151 centrali nucleari in Europa,
rivelando la pericolosità che ne deriva per le popolazioni limitrofe.
Gli attivisti si sono dunque mossi per denunciare la situazione a
rischio, manifestando in 6 nazioni europee: Belgio, Svizzera, Svezia, Francia, Spagna e Paesi Bassi.
Il dissenso degli attivisti Greenpeace, i quali indossavano delle
tute nucleari, è stato espresso delimitando, simbolicamente, le aree dei
reattori nucleari con dei nastri gialli, raffiguranti dei reattori
decadenti e la scritta "THE END". Alcuni di essi hanno
"scalato" le pareti degli stabilimenti per affiggere i manifesti, altri
hanno trasportato dei fusti gialli riportanti la stessa dicitura, mentre
altri ancora hanno sorvolato i cieli sopra i reattori con dei
paracadute per comunicare "la fine" dei vecchi stabilimenti europei.
Le manifestazioni congiunte degli attivisti Greenpeace avevano,
comunque, un obiettivo comune: denunciare lo stato di "salute" dei
reattori nucleari ed esprimere la necessità di nuovi impianti per le energie rinnovabili. In un rapporto reso noto dall'organizzazione, "L'estensione della durata di vita delle vecchie centrali nucleari: inizio di una nuova era di rischio", si rileva, infatti, che il
ciclo di vita di un reattore sia in media di 30/40 anni, mentre dei 151
impianti europei, 67 hanno più di 30 anni, 25 più di 35 e 7 oltre 40
anni.
L'obsolescenza di questi stabilimenti per l'energia nucleare li rende
pericolosi, in quanto a rischio di incidenti nucleari. Un timore ben
fondato, visti i danni, ormai noti, provocati a Fukushima.
Ecco dunque che la manifestazione si pone in un momento critico per la lotta contro il nucleare, verso le energie rinnovabili: «I
leader che a fine marzo si riuniranno a Bruxelles per decidere della
politica energetica comunitaria da qui al 2030, dovranno assolutamente
cogliere l'opportunità e decidere di puntare in modo deciso sullo
sviluppo di energie sicure e pulite, fissando target vincolanti e
ambiziosi, come quello del 45 per cento di rinnovabili da noi auspicato», affermano gli attivisti Greenpeace.
Fonte foto: www.greenpeace.org
http://www.greenpeace.org/international/community_images/88/2288/38766_73179.jpg
No comments:
Post a Comment
Note: Only a member of this blog may post a comment.