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Thursday, June 9, 2011

Astronomia. Il telescopio ET starà sottoterra

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La caccia delle onde gravitazionali può svelare molti segreti dell'universo

Ore: 06:01
martedì, 7 giugno 2011

Il nuovo, faraonico e ambizioso programma di ricerca astronomica si chiama ET, acronimo che farebbe pensare alla caccia agli extraterrestri e alla ricerca di vita intelligente nel cosmo.
Nulla di ciò. ET sta per Einstein Telescope, un telescopio sotterraneo a forma di un triangolo con un perimetro di circa 30 chilometri che sarà collocato a 100 metri di profondità per osservare e catturare l'eco dell'esplosione delle supernove e delle collisioni tra buchi neri. Progettato dalla comunità scientifica europea, ET ha avuto il suo battesimo ufficiale nella sede dello European Gravitational Observatory a Cascina nella campagna pisana dove si estendono due bracci perpendicolari lunghi 3 chilometri dell'interferometro laser Virgo, che insieme all'omologo americano Ligo rappresenta la prima generazione di strumenti concepiti per lo studio delle onde gravitazionali.
Ipotizzate da Albert Einstein nella Teoria della Relatività del 1916, le onde gravitazionali sono increspature spaziotemporali generate da grandi fenomeni cosmici, come per l'appunto le esplosioni di supernove o collisioni tra giganteschi buchi neri, hanno un'ampiezza molto ridotta e si propagano alla velocità della luce fin dall'alba dell'universo.
Per descriverle si usa simbolicamente paragonarle alle onde che si generano lanciando un sasso nello stagno.
Avere la possibilità di individuarle e studiarle nelle loro proprietà e caratteristiche significa non solo avere un riscontro della Teoria della Relatività generale formulata da Einstein ma anche ottenere un quadro più definito sulla loro natura e aprire un nuovo capitolo di ricerca: l'astronomia gravitazionale. Estremamente sensibile alle basse frequenze, ET appartiene alla terza generazione di cacciatori di onde gravitazionali, che - assicura Michele Punturo dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Perugia, coordinatore scientifico del progetto - potranno essere osservate con regolarità.
La sua collocazione alla profondità di cento metri è necessaria per evitare interferenze con il rumore sismico di fondo che rischierebbe di alterare il segnale.
Se con gli interferometri laser avanzati di seconda generazione Virgo e Ligo si raggiunge una sensibilità dieci volte maggiore rispetto ai predecessori e la capacità di misurare variazioni di lunghezza subatomiche per poter rivelare in modo diretto un'onda gravitazionale, Einstein Telescope promette di trasportarci alla frontiera del Big Bang, un milionesimo di miliardesimo di secondo dopo il quale si sono generati i fenomeni ancora nascosti dell'universo.
Finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del Settimo Programma Quadro della Ricerca, ET è considerato lo strumento scientifico più ambizioso messo a punto dagli scienziati del Vecchio Continente dopo il superacceleratore Lhc del Cern di Ginevra.
La costruzione di ET dovrebbe iniziare nel 2018, il costo sarà di circa un miliardo di euro. Potrebbe essere installato in Italia e tra le aree più idonee è stata indicata la Sardegna per la bassa sismicità.
Il progetto è molto ambizioso e potrebbe ampliare ulteriormente le conoscenze sui misteri dell'universo. Per ora sono attese le conferme dei fondi necessari alla costruzione dell'imponente apparato che si avvale di uno studio internazionale di primissimo livello: infatti, in casi come questo, è vietato sbagliare.

Eugenio Sorrentino

Fonte: http://www.giornaledibrescia.it

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