Al solito la Tepco quando è in gioco la sicurezza della centrale nucleare di Fukushima Daiichi non è mai chiara. Ricordo che subito dopo il terremoto e lo tsunami dello scorso 11 marzo si è verificato un incidente nucleare nella centrale che ufficialmente è stato domato lo scorso dicembre. Mentre Tepco, la società elettrica che gestisce questa e altre centrali, ha sempre dichiarato di avere sotto controllo la situazione, si scopre che il reattore nr. 2 non è stabile. La temperatura è iniziata a salire, secondo quanto ci dicono dal 7 febbraio. Prima a 60 gradi C. poi a 80 gradi C. Ma per Tepco a errare erano i termometri.- Poi la scoperta che c’è Xenon, un gas che si presenta all’atto della fissione dell’uranio.
Riporta Pierre Fetet di blog Fukushima:
Tepco annuncia che dello Xenon è stato rilevato all’interno del reattore Nr.2. Ciò significa concretamente, come già accadde nel novembre 2011 che una reazione a catena incontrollata ha avuto luogo nei giorni scorsi e che potrebbe essere ancora in corso.
In efftti lo Xenon 133 e 135 si forma all’atto di una fissione nucleare dell’uranio e il periodo radioattivo è molto breve: 9h per lo Xe-135 e 5 giorni per lo Xe-133. Secondo la tabella fornita da Tepco :
Periodo di campionamento: 13 febbraio 2012, 16h24 à 16h54 (filtro a carbone attivo)
Xe-133 : 0,016 Bq/cm3 (5 giorni di emivita) o 16 000 Bq/m3
Xe-135 : 0,023 Bq/cm3 (9 ore di emivita) o 23 000 Bq/m3
La considerazione è la seguente: secondo gli stessi dati forniti da Tepco sulla presenza di Xenon si evince che i termometri funzionano e dunque la temperatura è in aumento; se la temperatura continua a aumentare fino a 300 gradi C. si teme una esplosione. E i segnali ci sono tutti come riferisce Fukushima Diary.
Fonte: http://www.ecoblog.it
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