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Thursday, February 14, 2013

Entro il 2020 la fine del ghiaccio artico

Esa ice mission


Anno 2020. Il Mare Artico perderà gran parte del ghiaccio che lo ricopre. A lanciare l'allarme è stata l'Agenzia spaziale europea. Utilizzando le nuove misurazioni del satellite CryoSat 2 dell'Esa, un team internazionale di scienziati ha scoperto che il volume di ghiaccio marino artico è diminuito del 36% durante l'autunno e del 9% durante l'inverno nel decennio che va dal 2003 al 2012.
Nel corso degli ultimi sei anni, è stata registrata infatti la più bassa estensione del ghiaccio estivo degli ultimi tre decenni, raggiungendo il punto più basso lo scorso settembre, con circa 3.610 mila chilometri quadrati. Il team di scienziati guidato dai colleghi del londinese University College ha così stimato il volume del ghiaccio marino durante gli inverni 2010-11 e 2011-12 oltre il bacino Artico utilizzando i dati del satellite CryoSat 2 dell'Esa.
Lo studio ha osservato per la prima volta che il calo della copertura del ghiaccio marino nella regione polare è stato accompagnato da una sostanziale riduzione del volume del ghiaccio. Dal 2008, l'Artico ha perso circa 4300 km cubi di ghiaccio durante il periodo autunnale e circa 1500 km cubi in inverno.
I dati mostrano che lo spessore del ghiaccio marino è ormai invisibile in un'area a nord della Groenlandia, nell'arcipelago canadese e a nord-est delle Svalbard”, ha detto Katharine Giles, co-autore dello studio, recentemente pubblicato on-line su Geophysical Research Letters.
Altri satelliti hanno già dimostrato piccole aree nella zona coperta dal ghiaccio marino artico a causa del riscaldamento del clima, ma CryoSat permette agli scienziati di stimare il volume di ghiaccio marino, un indicatore molto più accurato dei cambiamenti in atto nella regione artica”, ha aggiunto Tommaso Parrinello, Manager della missione CryoSat.
Per farlo, l'altimetro radar ad alta risoluzione del satellite ha inviato impulsi di energia a microonde verso il ghiaccio. L'energia rimbalza entrambe sia nella parte superiore del ghiaccio che nell'acqua tra le fessure. La differenza di altezza tra queste due superfici permette agli scienziati di calcolare il 'bordo libero' e, di conseguenza, il volume della calotta.
Partito l'8 aprile 2010, CryoSat 2 ha raggiunto il suo gemello partito 5 anni prima, per monitorare i cambiamenti della criosfera terrestre. Il suo strumento principale è il SIRAL (SAR/Interferometric Radar Altimeter), in grado di operare in una delle tre modalità possibili a seconda della sua posizione rispetto alla superficie terrestre: sull'oceano funziona come un normale radar altimetrico, vicino alla costa trasmette degli echi combinati per poter individuare anche i ghiacci più piccoli in mare, sorvolando le superfici ghiacciate entra in funzione la modalità più avanzata del satellite. In questa modalità oltre ad utilizzare gli echi combinati utilizza una seconda antenna interferometrica per determinare le minime variazioni dei segnali di ritorno.

Francesca Mancuso

Fonte 

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