13 febbraio 2011 - Gli errori "umani" e relativi all'organizzazione erano all'origine del 85% degli eventi significativi per la sicurezza nucleare nel 2009 secondo l'IRSN. Le condizioni di sfruttamento del parco francese, tesissime, sono anche sottolineate .
Mentre in Italia RNA ha diffuso 4 volumi video con una sconvolgente rassegna stampa internazionale degli incidenti nucleari nel mondo nel solo 2009
Mentre Eric Besson, ministro dell'energia, si rallegra del funzionamento, nel cuore dell'inverno, dell'integralità del parco nucleare francese, (58 reattori), il rapporto sulla sicurezza nucleare nel 2009 pubblicato dall'istituto di radioprotezione e di sicurezza nucleare (IRSN) il 4 gennaio scorso non è per niente allegro…
Se l'IRSN nota ''che nessun incidente ha avuto conseguenze importanti per lo stato dell'installazione, l'ambiente, la salute dei lavoratori e della popolazione '', 713 eventi significativi per la sicurezza sono stati constatati sul parco di reattori durante l'anno 2009, ossia il 14% in più che nel 2008. Del resto questi eventi sarebbero già in costante aumento dal 2005 .
Nel 2009, 95 eventi sono stati classificati al livello 1 della scala internazionale INES, su 7 livelli, contro 72 nel 2008 e 55 nel 2007. L'incidente accaduto sul sito di Cruas il 2 dicembre 2009 ('' perdita totale del circuito di raffreddamento dei sistemi importanti per la sicurezza del reattore n°4 '') è stato in quanto a lui classificato al livello 2. Un altro incidente è stato classificato al livello 2: quello accaduto nella centrale di Flamanville (ennesima contaminazione accidentale di un operatore durante un controllo gammagrafico).
Errori umani e relativi alla organizzazione per l' 85% degli eventi significativi per la sicurezza
'' Il modo di sfruttare un reattore è un fattore determinante per assicurare continuamente un livello di sicurezza che sia soddisfacente, nota l'IRSN che constata che '' i rischi di sfruttamento e le difficoltà tecniche restano numerose sul parco ''.
I difetti, in materia di qualità, degli interventi di manutenzione (preparazione insufficiente di interventi, realizzazione scorretta o controlli mancanti a causa delle logiche tipicamente aziendali), e le difficoltà di appropriazione dei referenziali di sfruttamento per i gestori delle centrali '' di cui l'evoluzione continua rende complessa la declinazione nei documenti operativi '', fanno parte delle problematiche maggiori. '' È un fattore importante di mancanze di conformità alle specifichei tecniche di sfruttamento di cui il numero è sempre cosi elevato ''.
Così l'85% degli eventi significativi ha per origine un errore di origine relativa all'organizzazione o umana, con disparità importanti da una centrale all'altra. '' Parecchi piani di azione elaborati a livello nazionale sono stati messi in opera allo scopo di migliorare le pratiche, le organizzazioni ed i criteri di management. Così, in teoria..., questi piani sono effettivamente di natura tale da migliorare la sicurezza dello sfruttamento e la radioprotezione, la loro reale efficacia dipende invece dal modo di cui ogni centrale li valuta e li declina. Dipende anche dal modo in cui gli agenti sul campo li percepiscono di fronte alle loro pratiche abituali e dunque li adatta '', indica l'IRSN.
Nel 2009, il 40% degli errori sono di primo livello, '' ossia errori che riguardano le attività degli attori di prima linea, per esempio degli errori di gesto, delle confusioni di materiali, di locali o di reattori, degli dimenticanze e delle trasgressioni di regole, volontarie o no '', 35% sono errori nella diagnosi di situazioni, per il 28% sono errori nella redazione, il controllo o l'aggiornamento della documentazione operativa o dei difetti nella sua utilizzazione, 25% sono errorii legati all'organizzazione ed alle prestazioni delle centrali riguardo la preparazione e la pianificazione delle attività, 20% sono errori nei processi di controllo durante ed al termine di interventi ed il 20% sono eventi che rivelano dei difetti di conoscenze dei fenomeni fisici, dell'installazione, dei materiali o dei referenziali, talvolta dei difetti di competenze.
L' IRSN nota anche che '' un altro fattore importante di rischi risiede nelle condizioni di sfruttamento molto costrittive e tese imposte dagli obiettivi di produttività del parco, in particolare durante gli arresti di reattori per manutenzione e ricaricamento, durante i quali si constata un numero importante di eventi significativi ''.
Ogni 12 o 18 mesi, ogni reattore si ferma per alcune settimane per realizzare delle operazioni di manutenzione e di ispezione e per ricaricare il combustibile. '' Il gestore si organizza ogni anno per porre le manutenzioni dei reattori durante i periodi dell'anno meno tesi per l'equilibrio offerta/domanda di elettricità. IL che richiede un'organizzazione industriale delicata durante i periodi in cui si concentrano le manutenzioni '', spiega il Ministero dell'energia. Ma nel novembre 2009, 18 reattori sui 58, che conta il parco francese, sono scaduti in arresto, in pratica, contemporaneamente.
Sophie Fabréga
Traduzione per RNA: Fabienne Melmi. Fonte: http://www.actu-environnement.com/ae/news/incidents-nucleaires-surete-maintenance-entretien-defaillances-11724.php4