E-cat. Forse la Nasa non ci crede, ma investe sulla fusione fredda. Lo testimonia il premio dell’istituto di ricerche aereonautiche Nari della stessa Nasa assegnato a Douglas Wells, studente statunitense per il suo aereo che funziona con le Lenr. Il seme gettato da studi come quello di Sergio Focardi, recentemente scomparso, sembra dare il suoi frutti.
Il progetto era già stato valutato come di notevole interesse sul Nasa Technical Reports Server. “[Il lavoro ha] importanti vantaggi, ma è ad altissimo rischio – si legge sul report - Se funziona, sarà rivoluzionario per il sistema energetico mondiale”.
Parole che evocano fiducia, ma anche timore che questa tecnologia possa
creare non pochi problemi agli equilibri del nostro pianeta.
Era già noto che la Nasa fosse
interessata alle Lenr, e tra l’altro diversi indizi suggerivano che
l’agenzia spaziale stesse tentando di costruire velivoli basati su
questi meccanismi. Ricordiamo infatti il viaggio X-37B,
navicella coperta dal più assoluto riserbo, atterrata il 16 giugno dopo
15 mesi di orbita, che si pensava fosse alimentata con un dispositivo a
fusione fredda.
All’epoca c’erano solo
indiscrezioni (mai confermate). Oggi un veicolo viene esplicitamente
finanziato perché funzioni con reazioni nucleari a bassa energia. Un bel passo avanti, almeno per quello che riguarda la fiducia in questo tipo di ricerche. Se la fiducia è bel riposta, è però presto per dirlo.
Il grant concesso a Wells prevede un periodo di esecuzione della ricerca che va dall’1 febbraio 2013 al 31 gennaio 2014.
Se ci saranno progressi significativi dopo un anno, Wells potrebbe
essere selezionato per l’assegnazione di una borsa più cospicua per
altri 12 mesi di lavoro.
Roberta De Carolis
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