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Friday, June 21, 2013

Le scie degli aerei sono chimiche? Si, lo dicono gli esperti!

La comunità scientifica non ha dubbi. Ma c'è chi vuole una commissione di indagine.

Livia Parisi 
Cosa sono quelle scie bianche che vediamo comparire in cielo, spesso persistenti e dai disegni a volte bizzarri? Sono sempre di più i cittadini che si pongono questa domanda. Secondo la “versione ufficiale”, non si tratta altro che di semplici scie di condensazione lasciate dal passaggio di voli di linea. Ma molti sostengono che la loro natura non sia affatto innocua e che all’altezza a cui volano gli aerei, la condensazione sia impossibile: si tratterebbe dunque, secondo questa seconda tesi, di sostanze chimiche sparate nell’aria, una sorta di aerosol a base di cadmio, bario, alluminio, metalli ritenuti all’origine di molte malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e il Parkinson.


“Sono esperimenti per modificare il clima”

"Quei segni nel cielo non possono essere che di natura chimica, veri e propri esperimenti di geoingegneria per modificare il clima”, spiega Rosario Marcianò dell’associazione Tanker Enemy, che dedica le sue giornate ad approfondire il tema e diffondere informazioni in materia.
“Le scie di condensa sono, infatti - prosegue Marcianò - un fenomeno raro poiché per formarsi necessitano, non solo di basse temperature, ma anche di valori di umidità vicini al 70%. Ad alta quota, invece, l'umidità è sempre prossima allo zero, come conferma il professor Coen Vermeeren, docente di ingegneria aerospaziale all’Università della tecnologia di Delft in Olanda. Inoltre – aggiunge - la quantità di acqua prodotta da un motore non sarebbe mai sufficiente a formare di scie di condensa lunghe fino a 800 km".


“Teoria strampalata”

D’altro canto, invece, la maggior parte degli scienziati e dei climatologi non ha dubbi. “La teoria delle scie chimiche non ha nessuna evidenza scientifica e non viene avallata da nessun ente di ricerca”, sostiene senza ombra di dubbio Simone Angioni, consulente scientifico del Cicap, il Comitato per il controllo delle affermazioni sul paranormale.




Commento di Oliviero Mannucci: Il CICAP, oramai ridotto ad una macchietta, non risparmia di provare a dare a certi fenomeni, oramai riconosciuti da tutti come anomali, la loro improbaile "spiegazione" dei fatti, spesso molto più assurda del fenomeno stesso. Ricordo la cazzata del Cicap sulla Sacra Sindone, "eminenti" loro esperti sostenevano che la Sacra Sindone era falsa, per fortuna furono po sbugiardati da tutto il mondo scientifico.  Ma si sa, il cervello è come un paracadute, funziona solo quando è aperto. E quelli del Cicap, lo hanno ben chiuso!



Petizione per commissione d’inchiesta?

Sul tema ci si scontra da tempo e il dibattito è lungi dall’essere sopito, ma mancando informazione ufficiale su internet si moltiplicano le informazioni spesso non attendibili. Per questo diverse associazioni hanno scritto una petizione al Parlamento europeo, affinché venga istituita una Commissione d'Inchiesta speciale.
“L’irrorazione aerea clandestina - spiega Josefina Fraile Martín dell’associazione Skyguards, promotrice della petizione - è un dato di fatto. E queste operazioni avvengono nell’ambito di programmi militari coperti da segreto. Ecco perché, visto che i nostri governi nazionali, impegnati in queste azioni criminali, ci ignorano, abbiamo deciso di rivolgerci alla più alta istituzione comunitaria, presentando una petizione per chiedere un’indagine indipendente sui fatti segnalati”.
In attesa di capire se l’invito verrà recepito, il Salvagente ha deciso di approfondire e sentire entrambi i punti di vista.
Sul settimanale in edicola da giovedì 20 giugno, le interviste di Marcianò e Angioni a confronto.



La geoingegneria, la scienza che modifica il clima

Il fantasma che tormenta i sonni di chi è convinto che dietro le scie chimiche ci sia un vero e proprio “complotto” volto a modificare le condizioni climatiche, ha un nome. Si chiama "geoingegneria", termine vasto che indica l'applicazione di tecniche artificiali di intervento umano sull'ambiente fisico (atmosfera, biosfera, idrosfera…): ad esempio la messa in sicurezza di pendii dal rischio di valanghe o le tecniche per ridurre il surriscaldamento globale.


Cos’è

 “Le principali tecnologie in via di studio – spiega Sergio Castellari, referente italiano del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico - sono l’immissione in stratosfera di particelle di solfato per ridurre la radiazione solare che incide sulla Terra o la fertilizzazione degli oceani mediante particelle di ferro, per aumentare l’assorbimento dell’anidride carbonica da parte dei processi di fotosintesi di microalghe marine”.


Già si utilizza

Ma la stessa geoingegneria viene utilizzata in molti posti del mondo per modificare il clima, provocando o riducendo le precipitazioni attraverso l’immissione di sostanze chimiche nei cumuli di nuvole.
E di questo molti Paesi non ne fanno mistero, tutt’altro. “Il governo russo e quello cinese – riferisce Rosario Marcianò – rivendicano l’utilizzo di razzi che sparano agenti catalitici in grado di assicurare bel tempo. In Thailandia, invece, sostanze chimiche diffuse da aerei in volo vengono esibite in spot dell'Aeronautica e utilizzate per interventi atti a favorire le precipitazioni in aree afflitte dalla siccità”.
Tutto questo rappresenta un utilizzo della geoingegneria, per quanto magari contestabile, è comunque ufficiale.


Da noi clandestinamente

Ci sarebbe, invece, chi utilizza le stesse conoscenze e tecniche anche da noi, ma clandestinamente, celando il tutto all’opinione pubblica. “Attraverso innumerevoli testimonianze raccolte, possiamo affermare che anche da noi questa branca della scienza viene utilizzata per modificare il clima, ma in modo clandestino, al fine di avere atmosfera secca, che è anche elettroconduttiva, adatta alla trasmissione di onde ad altissima frequenza”, spiega Rosario Marcianò dell’associazione Tanker Enemy.


Le conferme

A confermarlo anche ricercatori di diversi paesi del mondo, come il meteorologo statunitense Scott Stevens. “Intervenire sulle condizioni meteorologiche – spiega in interviste pubblicate sul web - permette di favorire la trasmissione di informazioni radar-satellitari, usate a scopo militare e civile”. E il tema è di grande interesse per le superpotenze mondiali, tanto che già da tempo è stato inserito in accordi internazionali, come il piano di “Cooperazione Italia-USA su scienza e tecnologia dei cambiamenti climatici", stipulato nel 2003, in cui si fa riferimento a “esperimenti di manipolazione degli ecosistemi terrestri” e che prevede, tra l’altro, “l’esecuzione di attività di ricerca eco-fisiologica su diversi siti sperimentali italiani dove vengono modificate artificialmente le condizioni ambientali”. 


Fonte 

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