Due reattori nucleari sono stati bloccati in via precauzionale in California per una perdita. Incidente di modesta entità assicurano dallo staff della centrale atomica di San Onofre, nel sud dello stato americano, dove la rottura di un tubo collegato ad un generatore di vapore ha fatto scattare l’allarme. Nessuna evacuazione dei dipendenti è però avvenuta, come accaduto anche in occasione della perdita di ammoniaca registrata in novembre.
Il responsabile per le comunicazioni della centrale nuclare di San Onofre assicura che non ci saranno ripercussioni sulla salute dei dipendenti o dei cittadini delle aree circostanti. Suscita qualche sospetto la contemporanea chiusura dell’unico altro reattore a disposizione, anche se il portavoce della Southern California Edison Gil Alexander assicura che si tratta di uno spegnimento programmato per la manutenzione e l’ammodernamento della struttura.
La centrale risulta completamente chiusa da martedì pomeriggio e rimarrà tale almeno per un altro paio di giorni, come conferma lo stesso Alexander, che sottolinea come nessun rilascio di materiale radioattivo nell’atmosfera e confinamento delle acque radioattive che sembra aver tenuto. Ulteriori ispezioni verranno condotte nelle prossime ore, dopo che sarà ultimato il processo (durata minima 12 ore) di raffreddamento del reattore.
Le preoccupazioni per l’impianto nucleare sono tuttavia giustificate non solo dai grandi numeri che girano intorno a questa centrale, 1.100 megawatt di potenza sufficienti per rifornire 1,4 milioni di famiglie medie americane, ma anche l’area scelta per la sua costruzione: la California è una delle aree più a rischio sismico degli USA, impossibile quindi non temere costantemente per una possibile nuova Fukushima.
Fonte: Yahoo
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