Paolo Massioni è stato testimone in questi giorni di un’esperienza interessante: un incontro a Parigi con gli esponenti del Geipan. Ecco il suo racconto, da miscredente convinto (i Dargos ne hanno saputa una su di lui e adesso lo tengono d’occhio…) costretto a confrontarsi con uno scenario, diciamo così, semicredente.
Ho avuto modo di partecipare a una conferenza del Geipan a Parigi. La conferenza era inquadrata nelle attività del cosiddetto gruppo dei “repas ufologiques” (cene ufologiche: il link è questo), degli incontri serali con cadenza più o meno mensile sparsi un po’ per tutta la Francia. Per chi non lo sapesse, il Geipan (qui trovate il link) è un dipartimento dell’agenzia spaziale francese (il CNES) che si occupa di Ufo o Ovni, come si dice in Francia. La conferenza era tenuta dal direttore, Xavier Passot, e i partecipanti erano circa una cinquantina o più. La location, invece, era una specie di ristorante/mensa nel quartiere nuovo della Défense. La conferenza è cominciata con un’ introduzione da parte di Passot: mi ha confermato quello che già sospettavo, cioè che il Geipan è un ente unico nel suo genere. Soltanto in Francia, infatti, si ha un vero e proprio gruppo di investigazione dedicato ai fenomeni Ufo (che l’ente preferisce chiamare Pan, Phénomène Aérospatial Non identifié, fenomeno aerospaziale non identificato). Negli altri Paesi, in genere sono i militari (meglio, le aviazioni) che in caso di bisogno se ne occupano. In realtà, poi, il Geipan non è questa gran cosa. In effetti si tratta di un manipolo di persone: il signor Passot, una segretaria che smista le segnalazioni e un paio di persone che curano il sito. In più, contano su un’ ottantina di Ipn (Investigateurs de Prémier Niveau, investigatori di primo livello), volontari che sono disponibili a investigare sul campo le segnalazioni degne di nota. Questi episodi sono comunque circa una ventina all’anno, per cui il signor Passot ha manifestato il desiderio di ridurre il numero di Ipn in modo da tenerli maggiormente occupati. Questo significa anche che possono costruirsi una certa esperienza, impossibile invece da concretizzare se svolgono un’inchiesta in media ogni quattro anni. Dopo l’introduzione, comunque, si è passati al “sodo”. Che cosa sono i Pan? “Sfortunatamente”, nella quasi totalità degli accadimenti si tratta di fenomeni spiegabili. Passot ha descritto i casi che al Geipan ormai non prendono quasi neppure più in considerazione:
1) foto con oggetti strani, che l’autore non ha notato al momento dello scatto: quasi sempre sono uccelli, insetti o artefatti dell’ottica
2) segnalazioni di oggetti immobili con o senza fotografia: si tratta quasi sempre di stelle o pianeti
3) segnalazioni di oggetti mobili in moto rettilineo: si tratta quasi sempre di satelliti o di aeroplani
Inoltre, le testimonianze non corroborate da fotografie sono prese in considerazione seriamente se almeno un’ altra persona le supporta. Il Geipan si occupa delle segnalazioni solo sul territorio di sua “giurisdizione”, cioè la Francia. Dal punto di vista statistico, le segnalazioni sono più copiose dove vive il maggior numero di persone (Île de France et Provence-Alpes-Côte d’Azur) e stranamente (per la gioia dei credenti !!) gli avvistamenti hanno una frequenza doppia in prossimità delle centrali nucleari. Nelle diapositive mostrate sono stati illustrati esempi di Pan più o meno facilmente spiegabili: riflessi delle lampade ripresi attraverso un vetro, insetti, lanterne cinesi, aeroplani in formazione in volo notturno e così via. Interessante anche il “pallone solare”, ovvero ”salsicce” cilindriche gonfiabili che sono poi liberate in cielo. A questo punto il pubblico ha cominciato a scalpitare: ma quando arrivano i casi non spiegati? Detto e fatto: alla fine sono stati presentati. Passot ha mostrato due casi recenti che non è riuscito a giustificare (ma per i quali non si è nemmeno sbilanciato nel fornire un’opinione personale o “esotica”). Primo caso: un ragazzo di Tolosa una sera ha notato una specie di triangolo luminoso passargli sopra la testa. Non si hanno fotografie (la slide mostra un disegno), ma la testimonianza è confermata da altre persone. Che cosa era? “Je ne sais pas”. Secondo caso: alcune persone – non ricordo dove - hanno visto una specie di ruota formata da punti luminosi di diverso colore stagliarsi nel cielo. Testimonianze multiple, ma niente foto, purtroppo. Che cosa era? “Aucune idée”. La conferenza si è conclusa con le domande del pubblico. Alla fine Passot, dopo aver ricordato e sottolineato che il Geipan è libero e indipendente e che mai i militari o la polizia hanno tentato di condizionarlo, ha invitato a fare attenzione quando si parla di ufologia: le fonti devono essere controllate e non ci si deve fidare di tutti gli autori. In particolare, ha espresso la sua opinione sui firmatari del dossier Cometa: secondo lui le lor0 indagini erano per l’appunto carenti sul versante delle verifiche delle fonti.
Paolo Massionihttp://misterobufo.corriere.it
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