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Wednesday, May 30, 2012

Fukushima, radiazioni oltre le stime: bimbi a rischio cancro

FUKUSHIMA, Giappone — Mentre i dati sulle radiazioni subite dai residenti nei 25 chilometri intorno alla centrale restano sottochiave, ieri sono stati pubblicati i dati relativi alla quantità totale di radiazioni rilasciate dall’impianto atomico di Fukushima, pesantemente colpito dallo terremoto e dallo tsunami del marzo 2011.

Ebbene, secondo le stime della Tepco, l’azienda che gestiva l’impianto, circa 900 mila terabecquerels di materiali radioattivi che sono stati rilasciati tra il 12 marzo e 31 marzo 2011. Si tratta di dati allarmanti, molto più alti rispetto a quanto stimato dall’Agenzia per la sicurezza nucleare giapponese.

La Tepco ha precisato che dopo marzo dello scorso anno il rilascio di materiale radioattivo è calata sensibilmente. I dati dell’azienda arrivano il giorno dopo la pubblicazione di un rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che sostiene che i bambini che vivevano nella zona della centrale siano stati sottoposti a radiazioni ben oltre la norma.

Un una città della zona di Fukushima, le dosi della tiroide stimate per neonati sono fra i 100 a 200 millisievert (mSv). Ovvero quantità sufficienti a sviluppare il cancro. Mentre nel resto del Giappone le quantità scendono da 1 a 10 mSv, dice il rapporto.

Al di fuori del paese, la contaminazione è stata inferiore a 0,01 mSv. La tiroide è l’organo più esposto alle dosi di iodio 131 emesse dalla centrale, come ha dimostrato la catastrofe di Chernobyl.

La contaminazione avviene attraverso materiale radioattivo nell’aria o a terra, attraverso l’inalazione di particelle radioattive , oppure con ingestione di prodotti alimentari e acqua contaminati.

Il Giappone conta di decontaminare tutte le aree interessate dal disastro e di portare i livelli delle radiazioni a 1 millisievert su sfondo normale, sulla base di una stima di otto ore al giorno trascorse all’aria aperta.

Nel frattempo l’azienda ha ottenuto dal governo giapponese uno stanziamento di 10 miliardi di euro per far fronte alle conseguenze della catastrofe.

Fonte: http://www.bergamosera.com

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