SHANGHAI - Anche il nuovo «Men in Black 3», il successo hollywoodiano che riprende la saga dei poliziotti anti alieni con Will Smith e Tommy LeeJones, ha subito la scure della censura cinese. Tre infatti le scene che i censori hanno tagliato dalla versione originale che durava 103 minuti, mentre quella che si vede in Cina è di 90 minuti.
Le censure. Tutte le scene tagliate hanno a che fare con personaggi cinesi: in una l'agente K, (Lee Jones) discute con un cinese proprietario di un ristorante, che si scopre essere un alieno. Successivamente, Will Smith viene attaccato da una ragazza cinese alla cassa dello stesso ristorante cinese. Infine lo stesso Smith utilizza uno strumento, un neuralyzer contro un gruppo di cinesi a Chinatown. Oltre al taglio della scena del nudo nella nuova versione di «Titanic», anche nel film «Pirati dei Caraibi: ai confini del mond» erano state tagliate le scene con l'attore cinese Chou-Yun-fat perché questi impersonava un pirata cattivo, calvo e sfregiato, considerato un insulto per la popolazione cinese. Men in Black 3 ha già incassato 20,6 milioni di dollari in Cina.
Fonte: http://www.ilmessaggero.it
Commento di Oliviero Mannucci: La stragrande maggioaranza dei cinesi sono persone a posto, ma il governo cinese no, anche questa volta ha perso l'occasione per dimostrare di essere un governo democratico. Se fosse per loro, imporrebbero al mondo intero il loro cieco modo di vedere, era meglio lasciare le scene da loro incriminate che fare un gesto del genere, questo non fa che confermare la loro coscienza sporca.
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