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Monday, February 4, 2013

La NASA lancerà la più grande vela solare

Vela solare

La NASA ha annunciato il lancio della più grande vela solare mai creata prima, pensata per viaggiare a oltre 2 milioni di miglia dalla terra. Il gigante sarà in grado di sfruttare i protoni del sole come propellente, potendo così raggiungere aree dello spazio inibite a velivoli alimentati da altre forme di carburante. Molteplici gli scopi di questa nuova vela solare: analizzare e raccogliere i detriti spaziali, creare ponti di comunicazione con il Polo Sud e, in un futuro non prossimo, fungere da punto di raccordo per missioni in orbita di natura commerciale.
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Il progetto, ribattezzato Sunjammer in onore dell’autore Arthur C. Clarke, si avvarrà delle tecnologie di propulsione solare già testate dall’americano Nanosail-D e dal giapponese IKAROS Solar. L’agenzia aerospaziale d’oltreoceano mira al lancio nel 2014 e la vela stazionerà in orbita fissa tra Sole e Terra, nel punto di massima distanza affinché le comunicazioni con il Pianeta si rendano possibili. Inizialmente si tratterà di una spedizione dimostrativa, ma non si escludono applicazioni pratiche di vario genere una volta che la vela sarà orbitante.
Particolarmente interessante sarà il materiale con cui la vela verrà fabbricata: il Kapton-a, un poliimmide di 5 micron di spessore prodotto dai laboratori chimici Dupont. Questo materiale garantirà al velivolo di raggiungere l’incredibile peso di soli 31 chilogrammi nonostante l’estensione massima della vela superi i 1.000 metri quadrati. Una speciale tecnologia a ripiegamento, pensata per comprimere la vela in dimensioni simili a quelle di un elettrodomestico, ne garantiranno un lancio facilitato con i comuni razzi SpaceX Falcon 9.
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Billy Derbes, il chief engineer per il progetto Sunjammer, ha spiegato perché lo studio del Sole come propellente sia così urgente per l’evoluzione della conoscenza umana dello spazio e per le future missioni targate NASA:
«Qualsiasi missione spaziale è oggi limitata dai propellenti consumabili. Mostrando una tecnologia non limitata dai consumi, a quali nuove applicazioni si potrebbe pensare? Stiamo aprendo un campo completamente nuovo di studi su quel che si potrebbe fare nello spazio.»
Fonte: InHabitat

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