Le foto che ci sono arrivate sulla Terra sono state scattate dalla sonda della NASA MESSENGER (MErcury Surface, Space ENvironment, GEochemistry, and Ranging) con la Wide Angle Camera appare. I primi segnali risalgono a ben 20 anni fa, quando un radar sulla Terra avvistò dell’acqua ghiacciata ai poli di Mercurio: sicuramente fu una sorpresa perché le temperature su questo pianeta non sono di certo fresche, anzi raggiungono anche 427° C.
A fine 2012, la sonda MESSENGER,
lanciata dalla Nasa nel 2004 e che orbita dall’inizio del 2011 attorno a
Mercurio, ha confermato queste osservazioni scoprendo dei crateri che,
essendo sempre all’ombra e sempre sottozero, in grado perciò di
mantenere l’acqua allo stato solido. Mercurio quindi ha conservato dei
giacimenti di ghiaccio al polo Nord, si parla di migliaia di tonnellate
di materiale. Solo pochi giorni fa, però, gli scienziati hanno ottenuto
le prime immagini, approfittando di una flebile luce solare che ha
attraversato quei crateri.
Da
qui in poi c’è solo da studiare: la consistenza del ghiaccio in fondo
al cratere Prokofiev, largo 113 chilometri, suggerisce che il materiale
si sia formato in tempi relativamente recenti, piuttosto che miliardi di
anni fa (sarebbe stato portato da comete e asteroidi). Altre immagini
scattate in passato confermerebbero questa ipotesi, visto che sarebbero
state trovate incrostazioni scure, materiale organico congelato
(idrocarburi e altre molecole organiche più complesse) che copre il
ghiaccio in alcune aree, con confini netti tra i due diversi tipi di
materiale. “Questo risultato è sorprendente, perché i confini indicano
che i depositi ai poli di Mercurio sono geologicamente giovani”, ha
detto Nancy Chabot, ricercatrice nel team di MESSENGER.
Anche i crateri della Luna custodiscono
depositi di acqua ghiacciata ma il tipo di materiale e i depositi sono
diversi da quelli trovati su Mercurio.
Eleonora Ferroni
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