Una passeggiata sul suolo di Marte. E’ il grande sogno dell’esplorazione spaziale di oggi, e un grande obiettivo delle più importanti agenzie spaziali del nostro pianeta. In attesa che vengano realizzati i progetti, concreti, per le prime missioni con equipaggio (la NASA prevede di iniziare attorno al 2035 senza atterraggio, ma con circumnavigazione del pianeta) è possibile sin da oggi simulare un’esplorazione del Pianeta Rosso. Come? In modo virtuale, ma proprio come se ci si trovasse sulla superficie color ruggine del pianeta. Il progetto si chiama V-ERAS, ed è stato ideato dalla Italian Mars Society, che ha sede a Curno (Bergamo), e che rappresenta la “sezione italiana” della Mars Society statunitense, la maggiore società al mondo che da anni si occupa di tutti gli aspetti dell’esplorazione di Marte, dalle missioni robotizzate a quelle, in fase di progetto, per l’invio di astronauti.
Protagonisti saranno 4 sperimentatori che saranno gli astronauti della simulazione, e che verranno nominati dalla Italian Mars Society entro fine ottobre dopo una selezione che ha già in lista decine di candidati: “Non è per tutti” - ci spiega Antonio Del Mastro, Presidente di Italian Mars Society - “poichè selezionaremo persone che hanno esperienza nel campo della ricerca scientifica, nel software in particolare ma anche in altri settori scientifici e tecnologici. Le selezioni sono appena iniziate, e sceglieremo l’equipaggio entro fine ottobre. Ma c’è ancora tempo, e quindi, per coloro che fossero interessati, contattateci dal nostro sito web, www.marssociety.it” oppure al sito www.erasproject.org”.
Il progetto è stato presentato ieri a Milano presso il FAST. La simulazione avverrà tra il 7 e il 14 dicembre in una struttura predisposta a Madonna di Campiglio, presso l’Osservatorio Astronomico: “Tutto sarà come su Marte” - aggiunge Franco Carbognani, che è coordinatore scientifico del progetto - “e i quattro astronauti della simulazione saranno dotati di una tuta e di una sorta di casco che li proietterà nell’ambiente (marziano) che esploreranno, dove potranno spostarsi per chilometri in zone vere e proprie del pianeta rosso, e sarà persino possibile far cadere gli oggetti con un terzo di gravità, esattamente come su Marte”.
“Il tutto avverrà in una settimana molto impegnativa per i quattro che simuleranno l’esplorazione” - spiega Franco Carbognani, coordinatore scientifico di Mars Society Italia e direttore tecnico di V-ERAS - “ma I nostri astronauti, che occuperanno quattro postazioni, vestiti di una tuta e dotati di un casco chiamato Oculus, effettueranno ogni tipo di movimento che verrà riprodotto su una superficie marziana che noi ricostruiremo in modo virtuale con le immagini reali ottenute dalle ultime spedizioni automatiche della NASA. Gli astronauti potranno anche interagire con dei rover che si sposteranno sulla superficie, e tutti I dati ottenuti saranno importanti in futuro, per comprendere meglio come I futuri astronauti delle reali missioni potranno esplorare il pianeta rosso”.
Lo speciale casco che I quattro sperimentatori utilizzeranno è dello stesso tipo di quelli che gli astronauti NASA utilizzano per le simulazioni di particolari operazioni delle loro missioni; la prima volta venne utilizzato per la prima riparazione del Telescopio Hubble da parte dell’equipaggio della navetta Endeavour, nel 1993.
“Il grande vantaggio della simulazione V-ERAS è concentrato sulla possibilità di effettuare sessioni di test con un equipaggio messo nelle condizioni di interagire con l’ambiente futuro, prima che venga costruita una vera e propria base marziana sulla Terra”.
Infatti quello di V-ERAS non è che l’inizio. Italian Mars Society, dopo V-ERAS (dove la “V” sta per ”Virtual”) punta a ERAS (European Mars Analog station), con l’obiettivo di realizzare in Italia una base marziana, del tutto simile a quelle che già sono state realizzate dalla Mars Society americana nel deserto americano dello Utah, e in una regione vicina all’Antartico: “Ci stiamo attivando per avviare questo progetto” - conferma Del Mastro - “intendiamo realizzarlo possibilmente in Lombardia, dove noi abbiamo sede. Ma non abbiamo preclusioni per altre zone. Sarà un grande vantaggio, perchè per tutte le attività di ricerca e sperimentazione, avere una base in Italia ci eviterà un grande risparmio in termini di distanze e naturalmente dal lato economico”.
“Il progetto” - aggiunge il Presidente della Italian Mars Society - “prevede grossi moduli spaziali di unflatable, cioé di tipo gonfiabile, come quelli già sperimentati da tempo soprattutto negli USA. Puntiamo a sperimentare tutto ciò che servirà per la vera missiona a Marte, in ogni dettaglio. Sperando che possa concretizzarsi quanto prima. Attualmente, e per I prossimi anni, questo è il vero, grande sogno dell’uomo alla conquista dello spazio”.
Antonio Lo Campo
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