Otto mesi all'interno di un vulcano per vivere in condizioni simili a quelle che troverebbero su Marte.
Il 16 ottobre la Nasa ha dato il via a un esperimento alle Hawaii che coinvolge sei astronauti per provare la fattibilità della missione sul Pianeta Rosso
LUNGHI PERIODI IN UNO SPAZIO STRETTO. Gli scienziati rimarranno all'interno di una cupola geodetica del vulcano Mauna Loa, un ambiente che dovrebbe assomigliare a quello in cui dovrebbero vivere su Marte, per verificare se gli esseri umani sono in grado di vivere per lunghi periodi in uno spazio stretto.
Per Martha Lenio, 34enne imprenditrice nel settore dell'energia rinnovabile e al comando della missione, si tratta anche della possibilità di esplorare le frontiere più estreme della sostenibilità. «Se saremo in grado di vivere così nella nostra stazione spaziale», ha affermato, «potrebbe essere più facile farlo sulla Terra».
40' PER RICEVERE UN MESSAGGIO. Gli astronauti indosseranno sensori biometrici e saranno costantemente monitorati dai ricercatori. Avranno inoltre la possibilità di comunicare in differita di 20 minuti, simulando il tempo necessario per comunicare con Marte e ci vorranno 40 minuti per ricevere una risposta a qualsiasi messaggio inviato alla stazione di controllo della missione.
Per questo, ha aggiunto Martha Lenio, i partecipanti devono essere essere più autosufficienti degli astronauti lunari che sono in costante contatto con la Terra.
Sei persone in meno di 100 metri quadrati
Il soggiorno, malgrado la destinazione, non si annuncia di tutto riposo: «Li stresseremo», hanno minacciato dalla Nasa.
A 2.500 metri di altezza, il suolo vulcanico ricorda molto quello di Marte e gli astronauti divideranno un'abitazione (la 'Hi-Seas') poco più piccola di 100 metri quadrati: strutturata su due livelli, il primo piano ospita una stazione di lavoro, una cucina, una stanza da pranzo un picolo magazzino e un bagno; al piano superiore si trovano sei mini stanze da letto e un secondo bagno, oltre a una piccola palestra con cyclette.
SCELTI TRA 700 VOLONTARI. Selezionati tra 700 volontari, i partecipanti non sono stati presi a caso: tra di loro un neuropsichiatra, un ingegnere aerospaziale e un ex pilota dell'Air Force.
Oltre al disagio di dover convivere in uno spazio stretto, le persone devono anche razionare viveri e acqua (una sola doccia a settimana di massimo otto minuti) e munirsi di tute spaziali per uscire dalla cupola e portare avanti una serie di sperimentazioni. La Nasa monitorerà l'umore dei sei inquilini, i loro comportamenti e i rapporti reciproci per tutta la durata della simulazione.
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