All'interno di una nube di gas interstellari è stata individuata per la
prima volta una molecola organica con una struttura ramificata. Poiché
questa struttura è una caratteristica fondamentale degli amminoacidi - i
"mattoni" della vita, già osservati nelle meteoriti - la scoperta che
nella regione osservata le molecole con strutture ramificate sono molto
abbondanti fa sperare di rilevare nel mezzo interstellare anche la
presenza di amminoacidi
Una molecola organica ramificata è stata identificata per la prima volta in una nube di gas dello spazio interstellare.
La scoperta, realizza da astronomi del Max Planck Institut per la radioastronomia a Bonn e descritta in un articolo su Science,
è particolarmente importante perché “la rilevazione di questa molecola
ci dice che nel mezzo interstellare potrebbero esserci amminoacidi: la
struttura rappresentata dalla catena laterale è una caratteristica
fondamentale di queste molecole”, ha detto dice Karl M. Menten, che ha
diretto la ricerca.
L’individuazione di amminoacidi – i “mattoni” della vita – nelle
meteoriti aveva già fatto ipotizzare che essi o i loro precursori si
potessero formare nel mezzo interstellare, ma finora le molecole
organiche scoperte nelle nubi di gas erano composte da uno scheletro di
atomi di carbonio disposti in un’unica catena lineare più o meno lunga,
ma senza alcuna ramificazione.
La scoperta è avvenuta quando i ricercatori, ispezionando con il
radiotelescopio IRAM di Grenoble una ragione di intensa formazione
stellare – la nube gigante di gas prossima al centro della Via Lattea
chiamata Sagittarius B2 – hanno rilevato la presenza di butirronitrile
(n-C3H7CN), la più grande molecola organica a catena lineare già
identificata nelle nubi interstellari.
La successiva osservazione della stessa regione con il
radiotelescopio più sensibile dell’Atacama Large
Millimeter/submillimeter Array (ALMA), in Cile, ha permesso di rilevare
anche le righe spettrali tipiche dell’isopropile di cianuro (i-C3H7CN),
la cui formula bruta è identica a quella del butirronitrile, ma che ha
una struttura ramificata.
Con grande sorpresa degli astronomi, è anche risultato che
l’isopropile di cianuro era quattro volte più abbondante della sua
controparte lineare. “L’enorme abbondanza di isopropile di cianuro
suggerisce che le molecole ramificate possano essere la regola, e non
l’eccezione, nel mezzo interstellare”, ha detto Robin Garrod, coautore
dello studio.
Grazie al recente potenziamento della sensibilità di ALMA, i
ricercatori intendono ora condurre un sondaggio spettrale sistematico di
Sgr B2 per cercare le “impronte digitali” di nuove, ancor più complesse
molecole interstellari.
Fonte
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