Il segnale Wow! è un forte segnale radio a banda stretta che venne rilevato dal Dottor Jerry R. Ehman il 15 agosto 1977 lavorando al progetto SETI con il radiotelescopio Big Ear dell’Università dello Stato di Ohio. Il segnale non proveniva dalla Terra o dal Sistema Solare. Esso durò 72 secondi e non venne mai più rilevato.
Succede che oggidì l’uomo ha molte più orecchie di una volta. Succede anche che queste vengano puntate qua e là, a volte in fondo all’oceano, a volte nello spazio profondo. iIl segnale Wow! E' un misterioso segnalie captato dall’uomo che ancora oggi divide gli scienziati sulla loro origine.
Ecco il grafico sul quale l'astronomo vedendo la natura del segnale appuntò la sua espressione di stupore " WOW" appunto.
Come detto in apertura il Wow! fu un segnale captato nell’ambito del progetto SETI orientato alla ricerca di vita intelligente nell’universo. La ricezione del segnale durò solo 72 secondi per una questione meramente tecnica, infatti data la rotazione terrestre e l’ampiezza della “finestra” scandagliata da Big Ear quello era il massimo del tempo in cui era possibile ascoltare una data coordinata. Proveniva dal confine sud-orientale della costellazione del Sagittario e viaggiava su frequenze protette, nelle quali cioè è proibita la trasmissione alle emittenti terrestri, di 1420 Mhz, corrispondente alla frequenza dell’idrogeno. Si dà il caso che vent’anni prima Giuseppe Cocconi e Philip Morrison avessero teorizzato (o in questo caso possiamo dire previsto?) che essendo l’idrogeno l’elemento più comune nel cosmo, degli eventuali messaggi radio extraterrestri sarebbero arrivati su quella frequenza.
Il segnale non si ripetè (come ci si aspettava) e, nonostante sia stato poi ricercato a più riprese negli anni attraverso l’uso di telescopi molto più potenti, niente di simile fu mai più catturato. Ehman, lo stesso studioso che captò il segnale, era scettico, avanzò l’ipotesi che si trattasse di un segnale umano originato dalla Terra e “rimbalzato” da un detrito spaziale, questo per spiegare il fatto che non si fosse ripetuto. Ma in seguito accettò che la sua teoria fosse totalmente improbabile, se non altro per l’assenza di trasmissioni radio umane a quelle frequenze.
Il nostro caro Frank Drake invece si sbilanciò indicandolo come assolutamente alieno e specificando che il fatto che non si sia mai più ripetuto, i metodi e la forma di invio corrispondono al comportamento che anche noi umani abbiamo ritenuto ottimali per mandare un segnale a civiltà extraterrestri nel ’74 da Arecibo.
In conclusione è stato supposto che la scintillazione interstellare di un debole segnale continuo, simile alla scintillazione atmosferica, potrebbe essere una possibile spiegazione, anche se non si può ancora escludere la possibilità che il segnale sia artificiale nella sua natura. Ancora oggi non è stata trovata una spiegazione scientifica razionale ce ne possa spiegare l'origine.
Vi segnalo inoltre questa notizia che ho pubblicato qualche giorno fa su questo blog:
Segnale alieno proveniente dalla spazio profondo captato dal radiotelescopio di Arecibo
Fonte: http://notizie.tiscali.it
Riguardo al nuovo presunto segnale captato ad Arecibo: http://talligalli.blogspot.com/2012/02/il-cut-e-i-segnali-hoax-ricevuti-da.html
ReplyDeleteDomanda: quante delle cose pubblicate resistono se sottoposte a verifica? La mia personale opinione è molto poche.
Caro lettore, grazie per la sua segnalazione. La verifica delle notizie è sicuramente uno dei problemi da affrontare quando si trovano. Ma spesso non è tutto bianco o tutto nero. Le segnalo a mia volta questo altro link: http://www.alfredolissoni.net/falsose.htm dove si spiega che il segnale in questione sia reale, e che dopo un entusiasmo iniziale da parte dei ricercatori sia seguita una marcia indietro ingiustificata. E comunque a prescindere da tutto, io continuo a pensare che se vogliamo entrare in contatto con gli ET, dovremmo farlo usando dei sistemi diversi e più veloci delle onde radio. Perchè? La risposta è semplice, le civiltà più avanzate della nostra che viaggiano mangiando anni luce in pochi minuti o addirittura secondi, avranno trovato sicuramente un modo di comunicare più veloce ed efficiente con il loro pianeta di provenienza, da utilizzare anche in caso di emergenza. Riceviamo pochi segnali per questo motivo. E' come se dei terrestri che vivono allo stato primitivo in qualche foresta sperduta tentino di entrare in contatto con l'uomo "civilizzato" aspettando di udire un tam tam di risposta al loro tam tam di domanda.
ReplyDeleteCieli sereni
Oliviero Mannucci
Il segnale è assolutamente reale, non c'è dubbio. A prima vista presentava delle caratteristiche interessanti che lo hanno portato all'attenzione della comunità SETI ma un'analisi più attenta ha smorzato gli entusiasmi. Punto. Nessuno ha fatto marcia indietro per il semplice motivo che nessuno lo ha ritenuto di origine extraterrestre. Alfredo Lissoni, nell'articolo da lei citato, ricostruisce la vicenda in maniera errata. Possibile che nessuno si preoccupi mai di controllare le fonti originali? Possibile che nessun lettore intervenga a mettere qualche puntino sulle "i", ad esercitare la sana arte del dubbio? Pur essendo un convinto assertore dell'esistenza della vita nell'universo resto sconfortato dal pressapochismo dilagante e ribadisco con tristezza quanto avevo scritto più sopra: sono convinto cioè che resterebbe ben poco dopo un'imparziale ed attento esame dei fatti. Scusi lo sfogo.
ReplyDeletePS: Come lei anch'io credo che civiltà più progredite della nostra non usino onde radio per comunicare, ma il discorso è complesso ed ho già abusato a sufficienza del suo tempo.
Saluti
Caro Andrea, la ringrazio ancora per la sua segnalazione, la notizia in questione è stata trovata su alcuni blog americani, e forse è successo come con il gioco del passaparola, all'inizio uno dice nell'orecchio del primo fischio e quando si arriva all'ultimo riferisce di aver sentito fiasco. Comunque a prescindere da questo, non abbiamo bisogno di segnali radio per sapere o meno se ci sono altre civiltà intelligenti nello spazio. Nel 2008, durante il congresso del SETI di Parigi tenutosi presso il palazzo dell'Unesco, l'astrofisico di Orsay , dott. Labeque, durante il suo intervento raccontò a tutti i suoi colleghi dell'avvistamento fatto nel 1957 da alcuni ufficiali dell'USAF in volo di ricognizione su un RB-47, aereo attrezzato con apparecchiature per le contromisure elettroniche. L'aereo venne seguito a breve distanza per più di 700 miglia da un globo luminoso che fu rilevato, comunicava con qualcuno dulla frequenza di 3 Ghz. Il dr. Labeque dunque disse : "Cari colleghi continuiamo pure a cercare segnali ET intelligenti con i mezzi tradizionali, ma non possiamo ignorare che " Something is here" ( qualcosa è qui). Lavoriamo su questa frequenza ( 3 Ghz ) perchè loro usano questa frequenza". Tutti gli astrofisici presenti hanno approvato la mozione, si sono alzati e hanno applaudito. Continui a seguirmi e non si preoccupi di fare delle segnalazioni, questo blog è aperto al contributo di tutti, io del resto ho tantissimi impegni, quando trovo una notizia cerco nei limiti del possibile di capire la sua attendibilità, e come avrà notato altre notizie pubblicate su altri blog io non le ho neanche prese in considerazione, come quella del mammuth che attraversa il fiume in Siberia ad esempio, se lettori attenti come lei hanno degli appunti da fare con riferimenti chiari non vedo perchè non dovrei prenderle in considerazione . Lo scopo che io mi prefiggo del resto è accertare la verità, del resto.
ReplyDeleteCieli sereni
Olivero Mannucci