Greenpeace lamenta che gli stress test realizzati sulle centrali nucleari in Slovacchia hanno gravi carenze. Questa è l’opinione dell’organizzazione ambientalista slovacca resa nota giovedì dopo una attenta analisi del rapporto finale nazionale sui test di resistenza delle centrali nucleari redatto dall’Ufficio di vigilanza nucleare (UJD).
«Gli stress test non dimostrano in nessun modo che possiamo completamente fidarci sul fatto che le centrali nucleari in Slovacchia sono sicure», ha affermato Andrea Zlatnanska di Greenpeace Slovensko. Secondo lei, gli stress test prendono in considerazione per possibili incidenti soltanto condizioni ideali. Per esempio, nei test di stabilisce che un terremoto danneggerebbe un solo sistema, mentre gli altri continuerebbero a funzionare normalmente. «Tale stima è piuttosto ottimista», ha detto l’ingegnere nucleare Dalibor Strasky.
Inoltre, il rapporto non considera uno scenario in cui un terremoto danneggi la tubazione dell’acqua di una centrale elettrica. «Non c’è alcuna menzione anche di un totale black-out delle linee elettriche», ha detto Strasky, che ha aggiunto che il documento manca anche di un confronto tra Fukushima e i reattori slovacchi, con imperfezioni e problemi che potrebbero causare un disastro.
Stransky, quindi, pensa che l’Ufficio di controllo nucleare ha difficoltà a immaginare l’inimmaginabile. «Dobbiamo renderci conto che gli incidenti nucleari non avvengono a causa di motivi che siamo in grado di anticipare», ha dichiarato.
A sentire invece l’autorità di supervisione dell’energia atomica, sono stati prodotti test approfonditi, provando una situazione in cui tutti i sistemi di una centrale nucleare a poco a poco venissero meno, compresa la perdita della fornitura di energia elettrica per i sistemi interni.
Fonte: www.buongiornoslovacchia.sk
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