L’uomo non ha imparato nulla da Chernobyl
- Paola Tesio- 16 febbraio 2012-
L’autorevole rivista russa “Vlast” porta alla luce un fatto drammatico, che ancora una volta fa capire come non soltanto si nascondano gli incidenti nucleari ma anche come la mancanza di sicurezza possa portare a danni irreparabili.
Il mondo è stato a un passo da un altro un disastro della portata di Chernobyl, questo riportano le pagine del settimanale, che citano tra l’altro documentate fonti della marina russa, smentendo quanto era stato detto dalle autorità in seguito all’incidente del 29 dicembre scorso in cui un incendio era scoppiato sul sottomarino russo a propulsione nucleare K-84 Yekaterinburg, durante dei lavori di manutenzione. Si trovava nel bacino di carenaggio di un cantiere navale a Roslyakovo, nella regione nord-occidentale di Murmansk. Si presume che le fiamme siano divampate quando le scintille di una saldatura hanno attaccato la parte in legno dell’impalcatura, attorno allo scafo, diffondendosi poi esternamente. Errore dovuto probabilmente al mancato rispetto di alcune norme di sicurezza.
Il portavoce della Flotta del Nord aveva garantito che non sussistevano pericoli e che le fiamme non avevano né raggiunto le apparecchiature di bordo né provocato danni ai materiali nucleari e che tutte le armi erano state scaricate, quindi aveva assicurato che non ci sarebbe stata fuga di radiazioni. Adesso a distanza di mesi trapelano notizie diverse, a bordo si trovavano 16 missili intercontinentali R-29, ognuno armato con 4 testate atomiche.
Per domare il rogo i Vigili del Fuoco avevano lottato per un giorno e una notte, rischiando la loro incolumità ed agendo senza che fossero usate tutte le cautele del caso. La rivista “Vlast” ha aggiunto che oltre a queste armi a bordo ci sarebbero stati siluri e mine. Materiale esplosivo che se sommato ai due reattori nucleari e alle testate avrebbe sicuramente prodotto un danno di vastissima portata, con radiazioni che si sarebbero diffuse su tutta l’Europa.
A dicembre le notizie diramate erano state alquanto incerte anche per via del fatto che le autorità avevano vietato ai media di avvicinarsi al luogo delle operazioni. Un disastro che ricorda quello dell’agosto 2000, quando un altro sottomarino russo, il Kursk, affondò nel Mare di Barents e morirono tutti i 118 uomini dell’equipaggio. Anche in questo caso le successive indagini rivelarono che l’affondamento era stato causato da un’esplosione di carburante in uno dei suoi siluri. Tanti sono i disastri nucleari, che sfuggono al controllo, l’ultimo quello di Fukushima.
Le cause di queste grandi tragedie risiedono indubbiamente in almeno due fattori. In primis la mancanza di sicurezza e l’adeguata manutenzione di impianti e strumentazioni. In secondo luogo l’incapacità di veicolare informazioni corrette e trasparenti. Tacere o mentire su questi di fatti causa vittime e impedisce l’applicazione di una corretta gestione del rischio, mettendo innanzitutto in pericolo l’incolumità delle persone che operano nelle squadre di soccorso e coloro che vivono nelle vicinanze.
Possibile che Chernobyl non abbia insegnato nulla a l’uomo?
Fonte: http://www.articolotre.com
Commento di Oliviero Mannucci: Ve lo ricordate l'oncologo Veronesi cosa disse prima del referendum in Italia contro il nucleare: Io metterei tranquillamente del materiale radioattivo nella mia camera da letto. Chissà se lo direbbe ancora?
N.B. : In Italia nessun mezzo di comunicazione di massa importante ha riportato la notizia
No comments:
Post a Comment
Note: Only a member of this blog may post a comment.