di Bianca Biancastri
Liberare il mondo dalle armi nucleari. Un obiettivo fondamentale per rendere il pianeta più sicuro e invece, a quindici anni dalla sua adozione, il Trattato sulla messa al bando dei test nucleari (Ctbt) non è ancora entrato in vigore. Spesso dimenticato, è uno degli strumenti necessari per arrivare al disarmo generale. I leader della politica mondiale, anche se intrappolati in delicati equilibri nazionali e sovranazionali, non dovrebbero dimenticarlo. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, che celebra l’anniversario a Vienna, ha chiesto più volte di non lasciare questa sfida alle generazioni future.
Mancano ancora all’appello otto dei 44 Paesi alla cui ratifica è subordinata l’entrata in vigore del Ctbt , adottato nel lontano 1996: Cina, Corea del Nord, Egitto, India, Iran, Israele, Pakistan e Stati Uniti, tutti Paesi che hanno sviluppato armi nucleari o che hanno la tecnologia per farlo. Gli occhi sono puntati soprattutto su Washington perché una ratifica da parte degli Stati Uniti potrebbe spingere all’adesione altri Paesi, quali Cina e India. Tuttavia il presidente Obama, che ha rilanciato il disarmo multilaterale e la non proliferazione a livello internazionale nel suo storico discorso di Praga nel 2009, potrebbe incontrare molte difficoltà a convincere il Senato Usa a ratificare a breve scadenza il Ctbt. La ratifica del Trattato venne già bocciata dal Senato americano nel 1999.
La mancata adesione da parte dell’Iran è uno dei motivi che fanno dubitare che il suo piano nucleare abbia scopi soltanto pacifici. La ratifica dell’Egitto è legata a quella di Israele, che ha partecipato ai negoziati del Ctbt negli anni ’90, e alla situazione mediorientale in continua evoluzione. Non c’è da aspettarsi un primo passo da India e Pakistan, in continua rivalità, che furono condannati dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per gli esperimenti nucleari effettuati nel 1998. Nessuna speranza dalla Corea del Nord che, con i suoi test atomici nel 2006 e nel 2009, ha interrotto una moratoria internazionale di fatto sugli esprimenti nucleari che era durata otto anni.
Il Trattato per il bando totale dei test nucleari nel mondo, approvato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1996, deriva dalla Convenzione di disarmo di Ginevra del 1994, ed è stato il traguardo di un lungo lavoro diplomatico avviato negli anni ’50. Vi hanno aderito 182 Paesi, 157 lo hanno anche ratificato. L’ultimo Paese a farlo è stato l’Indonesia, lo scorso 6 febbraio. Quasi tutti i Paesi dell’Unione Europea hanno ratificato il Ctbt. L’Italia, compresa nei 44 Paesi con tecnologie nucleari la cui ratifica è vincolante per l’entrata in vigore, ha firmato il Trattato nel 1994 e lo ha ratificato nel 1996.
E’ un “lago nucleare” quello provocato dall’esplosione di una testata atomica nel sito kazako di Semipalatinsk, trasformato in un deserto da quarant’anni di test atomici sovietici durante la Guerra Fredda, che hanno devastato il paesaggio, lasciando effetti duraturi sulla popolazione locale. Qui sono state effettuate 456 esplosioni nucleari prima che il sito fosse ufficialmente chiuso il 29 agosto del 1991. Semipalatinsk è diventato un potente simbolo per un mondo senza armi nucleari. Nell’arcipelago di Mururoa, la Francia, prima di ratificare il Ctbt, ha realizzato 46 esperimenti nucleari atmosferici e 147 sotterranei. Circa 2.000 persone sono state indennizzate per aver subito gli effetti della radioattività. Oltre duemila i test atomici, l’ultimo quello della Corea del Nord nel 2009, che hanno avvelenato il pianeta. Tra il 1945 e il 1993, le cinque potenze nucleari, Usa, Urss,Gran Bretagna, Francia e Cina, fecero esplodere 2031 testate sperimentali.
Il Trattato prevede un sistema di monitoraggio internazionale, il Ctbt’s alarm system, costituito da circa 337 stazioni di rilevamento che hanno il compito di controllare l’ambiente terrestre, atmosferico, marino e sotterraneo per individuare eventuali segnali di esplosioni nucleari. I dati rilevati vengono analizzati e ritrasmessi nei 182 Paesi aderenti. Un sistema che supporta anche i centri di rilevamento dello tsunami e può essere utile alla società civile per avere rapide informazioni su eventi sismici, eruzioni vulcaniche, esplosioni chimiche, caduta di meteoriti, cambiamenti climatici, stato dei ghiacci, livelli radioattivi in caso di incidenti nucleari, come quello di Fukushima , in Giappone.
“Il primo passo dovrebbe essere la ratifica da parte degli Usa del Trattato di bando complessivo dei test nucleari del 1996. Il presidente Barack Obama ha sostenuto questo trattato definendolo come uno strumento vitale per scoraggiare la proliferazione e prevenire una guerra nucleare. E’ tempo che Obama tenga fede agli impegni presi a Praga nel 2009, che prenda in prestito l’arte oratoria di Reagan e persuada il Senato Usa a formalizzare l’adesione dell’America al Ctbt”. Così scrive l’ex presidente dell’Urss, Mikhail Gorbaciov, rilanciando il disarmo nucleare universale. “Il vertice di Reykjavik di 25 anni fa , che ha aperto la strada alla fine della Guerra Fredda, ha confermato che il coraggio viene ricompensato”.
Fonte: http://www.televideo.rai.it
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