Poco più di una settimana fa, con le città ricoperte di neve, segnalavamo in due articoli distinti - “Strane impronte sulla neve: parla il Prof. Besti” e “Strane impronte sulla neve: nuove rivelazioni” - l’apparizione di strane impronte sul territorio aretino innevato. Alcune riconducibili ad animali, come prospettato dall’insigne zoologo Prof. Berto Besti. Altre, ma con sospetto, ad apparizioni paranormali o extraterrestri, come suggerito dal Dr. Speak Realfake dell’Academy of Phenomenal Phenomena di Detroit.
Pensavamo ad uno scherzo nostrano, a qualcosa per stimolare la fantasia da parte di fanciulli in astinenza da scuola. Ed invece ecco che da Frosinone un lettore di Sottoidiciotto, Luciano D. M., ci invia altre foto rappresentative.
Come i lettori potranno notare da una comparazione sommaria con le precedenti immagini (vedi articoli), le impronte segnalate dal signor Luciano mostrano una chiara evoluzione del fenomeno insieme al suo ampliarsi su scala nazionale. Dai puntini, difatti, siamo passati alle linee, lunghe e brevi, in un’alternanza tipica di certe forme animali, sebbene di dimensioni enormi specie se valutate in rapporto alle orme umane lì nei pressi (dello stesso Luciano).
Altro imbarazzante quesito proposto da questa segnalazione: le orme, così come si presentano, poco dopo scompaiono. Siamo dunque in vista di una presenza, animale o no, volante o… trasformante?
Il Prof. Besti, invitato ad esprimere il suo giudizio, dopo aver ricordato che la cicogna compare sulle monete euro slovene e dunque è animale amante dei climi gelidi, lascia intendere che le orme potrebbero riferirsi all’ormai effimera cicogna biunghiata, sebbene non se ne vedano tracce ormai da più di qualche secolo, soprattutto sul territorio centroitaliano. «Si dice - fa sapere il professore al signor Luciano - che la cicogna biunghiata sia portatrice di buone nuove in coppia. Non c’è nulla da temere, dunque, a meno che non trattasi di altra apparizione…».
Il Dr. Speak Realfake, invece, non ha alcun dubbio: «Siamo di fronte a un nuovo codice morse - ha dichiarato ai nostri microfoni -, a un I Ching d’origine extramarziana. Ma quale la corretta interpretazione? Ecco, su questo lavorerò i prossimi anni con il mio gruppo di sostegno».
E mentre il signor Luciano è fortemente preoccupato - le impronte, reali, grazie al clima gelido riposano ancora a pochi passi dalla sua abitazione - la comunità scientifica non smette di interrogarsi e invita tutti i lettori in possesso di qualsivoglia informazione utile a farsi avanti attraverso la sezione Sottoidiciotto.
Fonte: http://www.arezzonotizie.it
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