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Sunday, March 4, 2012

Riduzione dei ghiacciai nell’Artico aumenta inquinamento atmosferico

Mare artico


WASHINGTON – Secondo uno studio appena condotto dalla NASA, la riduzione drastica dei ghiacci nel Mare Artico durante gli ultimi dieci anni potrebbe intensificare il rilascio chimico di bromo nell’atmosfera, dando luogo a una riduzione radicale del livello di ozono e al deposito di mercurio tossico nell’Artico.La connessione tra i mutamenti dei ghiacciai dell’Oceano Artico e i processi chimici legati al bromo è determinata dall’interazione tra il sale marino, le temperature gelide e la luce solare. Il sale marino rilascia bromo nell’atmosfera scatenando una cascata di reazioni chimiche note come “esplosioni di bromo”. Tali reazioni generano rapidamente molte molecole di monossido di bromo nell’atmosfera. L’elemento chimico reagisce poi con il mercurio in forma gassosa, trasformandolo in una sostanza inquinante che si deposita sulla superficie terrestre.Il bromo può anche rimuovere l’ozono dallo strato dell’atmosfera più vicino alla superficie, la troposfera. Nonostante l’ozono eserciti un compito prezioso bloccando le radiazioni nocive, esso diventa inquinante nella troposfera.Un team di ricercatori provenienti da Stati Uniti, Canada, Germania e Regno Unito, guidati da Son Nghiem del Jet Propulsion Laboratory della NASA in California, ha pubblicato uno studio sul Journal of Geophysical Research- Atmospheres. Il team di ricerca ha utilizzato dati ricavati da sei satelliti della NASA, dell’ European Space Agency e della Canadian Space Agency.Lo studio fu inizialmente motivato dall’intenzione di capire meglio la natura delle esplosioni di bromo, osservate per la prima volta nell’Artico Canadese più di vent’anni fa.Nella primavera del 2008, i satelliti individuarono delle crescenti concentrazioni di bromo che vennero associate alla riduzione di mercurio gassoso e ozono.Dopo aver verificato che le esplosioni di bromo avvengono negli strati inferiori dell’atmosfera, i ricercatori ne collegarono l’origine a fonti sulla superficie. Il loro modello ha collegato il rilascio di bromo ai recenti cambiamenti nei ghiacci del mar Artico e alle superfici ghiacciate sempre più salate. Secondo Nghiem se le superfici continuano ad essere dominate da ghiaccio sempre più ricche di sale le esplosioni di bromo tenderanno ad aumentare in futuro.Nghiem sta conducendo una campagna questo mese per offrire nuove prospettive sulle esplosioni di bromo e il loro impatto. Il Bromine, Ozone, and Mercury Experiment (BROMEX) coinvolge più di venti organizzazioni internazionali.

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