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Thursday, April 12, 2012

12 aprile: giornata storica nelle esplorazioni spaziali

Da Gagarin alla fine di un’era

Indubbiamente il 12 aprile è un momento storico molto importante per le esplorazioni spaziali. Da un lato, oggi è il 51esimo anniversario del primo volo umano nello spazio e dall’altro il primo volo del programma spaziale degli shuttle avvenne nel 12 aprile 1981, 20 anni dopo che Yuri Gagarin, l’astronauta ex –sovietico diventò il primo essere umano ad aver superato i confini dello spazio, volando nell’orbita a bordo della navicella Vostok 1.

La capsula Vostok di Gagarin

Si tratta di una capsula spaziale del peso di 4,7 tonnellate che compì un’intera orbita ellittica attorno alla Terra, raggiungendo un’altitudine massima di 302 km e una minima di 175 km, viaggiando a una velocità di 27.400 km/h.
Durante il primo viaggio spaziale della storia umana, guarndando il Pianeta dalla capsula, Gagarin emozionato disse la sua frase storica al centro di controllo: “la Terra è blu… che meraviglia!”
Dopo 88 minuti di volo intorno al nostro Pianeta, la Vostok 1 rientrò nell’atmosfera e atterrò in un campo a sud della città di Engels.
“L’importanza del volo di Gagarin fu immensa”, dichiara Giovanni Bignami, presidente del comitato internazionale per la ricerca spaziale (COSPAR) a Gaianews, “cambiò il mondo forse più dello Sputnik, solo 5 anni prima. Ma ancora più importante fu lo spirito innescato da quel volo, che condusse gli americani sulla Luna solo otto anni dopo.”

20 anni dopo; il programma spaziale degli Shuttle

20 anni dopo, nel 12 aprile 1981, lo Shuttle Colombia, la seconda navicella costruita nell’ambito del programma spaziale statunitense degli Shuttle dopo l’Enterprise iniziò l’era degli Shuttle della NASA con la sua prima missione.
Il Columbia si disintegrò nell’atmosfera durante il volo di rientro dalla sua ventottesima missione nel primo febbraio 2003 e tutti e sette gli astronauti perirono in quella tragedia.
Il più impegnativo programma spaziale statunitense della NASA si è concluso nel 2011 e cinque Shuttle Colombia, Challenger, Discovery, Endeavour e Atlantis in totale compirono 135 missioni durante 30 anni di attività.

Lancio dello shuttle Columbia

“Senza dubbio la fine dello Shuttle rappresenta la fine di una era. Era una macchina che permetteva un regolare accesso alla ISS sia di personale sia di materiale.” afferma Bignami,“La sua assenza si farà molto sentire nel programma spaziale americano, che al momento non ha ancora una strategia ben chiara per il ritorno al volo umano.”
“Per quanto riguarda lo Shuttle, gli USA non sanno cosa fare. Si sente la mancanza di navicelle post-shuttle, e gli americani si rendono conto di aver fatto un grosso errore a non cominciare prima a costruirla,” continua Bignami, “Quest’anno, aspettiamo con ansia le decisioni NASA sul futuro del volo umano nello spazio. Intanto speriamo che i problemi avuti dalla missilistica russa nel corso degli ultimi due anni siano risolti. Si sa che al momento, l’unico modo di trasportare astronauti sulla ISS è grazie al lanciatore Soyuz russo da Baikonur.”
Il presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica spiega: “Personalmente credo che senza propulsione nucleare l’uomo nello spazio non abbia futoro. In realtà, la sfida più importante delle prossime esplorazioni spaziali umane sarà il sistema di propulsione, ancora da pensare e da realizzare. Potrebbe essere basato sulla fusione nucleare, quella che tiene acceso il Sole e le altre stelle. Se cominciassimo domani, tra 10-15 anni andremmo di sicuro su Marte, al costo di circa un trilione.”

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