Prima foto di Vesta ad alta risoluzione. Crediti: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA
Secondo una conferma ufficiale, sono stati aggiunti 40 giorni alla missione Dawn della Nasa. Questa missione aggiuntiva le permetterà di costruire mappe migliori della composizione elementare dell’asteroide gigante Vesta.
Vesta è il secondo asteroide più massiccio della fascia principale – tra Marte e Giove – con un diametro medio pari a circa 530 chilometri e una massa stimata pari al 12% di quella dell’intera fascia. La fascia principale degli asteroidi è una regione del sistema solare compresa fra le orbite di Marte e Giove, che contiene la maggiore concentrazione di asteroidi del sistema solare.
Questa extra missione permetterà a Dawn di continuare le proprie osservazioni scientifiche in orbita intorno a Vesta fino al 26 agosto, quando lascerà Vesta per dirigersi verso il pianeta nano Cerere, che raggiungerà alla stessa data originariamente fissata per il febbraio 2015.
“Stiamo sfruttando le nostre possibilità per massimizzare la missione su Vesta e per fornire nuove scoperte scientifiche alla Nasa e al mondo,” ha detto Robert Mase del Jet Propulsion Laboratory della Nasa a Pasadena, California. “questo tempo aggiuntivo ci permetterà di estendere le nostre indagini scientifiche e di imparare ancora di più su questo misterioso mondo.”
L’estensione della missione non avrà bisogno di nuovi finanziamenti e trarrà vantaggio dalle riserve finanziarie che sono state gestite attentamente dal progetto Dawn. Questa flessibilità offerta dall’uso efficiente del sistema della propulsione ionica del veicolo gli ha permesso di mantenere immutata la data di arrivo della sua destinazione, Cerere.
Inoltre, la missione aggiuntiva permette osservazioni addizionali in orbita a bassa quota – ad un altitudine media di 210 chilometri – a cui Dawn resterà per mappare la superficie al massimo fino al primo maggio.
Il tempo addizionale consente al rivelatore di raggi gamma ed a quello di neutroni di costruire le migliori mappe possibili della composizione elementare sulla superficie di Vesta e di migliorare i dati per gli esperimenti della gravità e due primarie indagini scientifiche in orbita a bassa quota.
La rivista Astronomy scrive che anche lo strumento fotografico e lo spettrometro stanno ottenendo immagini aggiuntive ad alta risoluzione.
Fonte: http://gaianews.it
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