Statistiche

Saturday, April 28, 2012

Stati Uniti: migliaia di droni stanno per invadere le città

Il drone Shadow Hawk (Credits: Vanguard)

 Nei prossimi dieci anni i militari statunitensi aumenteranno la flotta di velivoli teleguidati portandola dagli attuali 445 a 645, la CIA ha chiesto alla Casa Bianca di estendere le operazioni effettuate in Yemen e in altri Paesi con questi velivoli per uccidere esponenti del terrorismo islamico ma la vera rivoluzione nell’impiego degli Unmanned Aerial System (UAS) sarà probabilmente sulle nostre teste. La polizia statunitense impiega già in molte città piccoli velivoli teleguidati. Nulla a che vedere con i grandi Predator, Reaper o Global Hawk utilizzati dai militari.
Si tratta infatti di apparecchi simili ad elicotteri come lo Shadow Hawk in uso alle forze di polizia di molte città e diverse contee che li impiegano per la sorveglianza. Con costi di gestione molto contenuti cosiddetti “droni” sono in grado di sorvegliare il traffico rilevando, grazie alle potenti ottiche imbarcate, la targa di eventuali trasgressori del codice della strada. Sono utili a inseguire banditi in fuga evitando di esporre alle armi da fuoco gli agenti, per sorvegliare aeree interessate ad eventi o disordini e per effettuare ricerche di persone scomparse. La polizia di North Little Rock, in Arkansas, li vuole usare per tenere d’occhio il quartiere degli spacciatori di droga.



Un velivolo come quello della Vanguard citato qui sopra costa poco più di 200 mila euro e può imbarcare armi per affrontare in combattimento i fuorilegge. Come ha sottolineato un’ìnchiesta del Wall Street Journal solo negli Stati Uniti ci sono una cinquantina di compagnie che producono 150 tipi di UAS e si valuta che il solo mercato della sicurezza interna acquisirà nei prossimi 4 anni velivoli teleguidati per 6 miliardi di dollari. La Federal Aviation Administration ha recentemente concesso la licenza di impiegare i velivoli teleguidati a 56 istituzioni tra le quali la Nasa , il Department of Homeland Security, il ministero della Giustizia, quello dell’Agricoltura e dell’Energia, molti  corpi di polizia e università.
La versatilità di queste macchine le rende impiegabili in compiti molto diversificati. Imbarcando gli opportuni sensori, gli UAS sono utili per le ricerche scientifiche mentre la capacità di effettuare foto e video e trasmetterli in tempo reale li rende indispensabili per controllare frontiere, spazi marittimi e, in caso di calamità naturali, specie in condizioni di grave rischio per gli esseri umani come nel caso di incidenti nucleari con elevata radioattività.
L’UAS italiano Falco prodotto da Galileo Avionica è stato concepito per l’impiego militare e civile ed è oggi in servizio con le forze armate pakistane che lo impiegano, disarmato, per sorvegliare aree remote in mano ai ribelli e i confini afghano e indiano.




Il previsto massiccio impiego di queste macchine per la sicurezza interna statunitense rischia però di trasformarsi in un sistema di controllo della popolazione, una sorta di occhio elettronico volante del Grande Fratello . I droni aumenteranno le possibilità di controllare i cittadini i quali, soprattutto nei grandi centri urbani, vengono filmati già oggi da un ampio numero di telecamere piazzate lungo le strade, davanti ad uffici ed edifici pubblici e privati.
Al Congresso degli Stati Uniti deputati repubblicani e democratici hanno avviato un’indagine per rilevare il rischio di violazione della privacy.

Scritto da: 
Gianandrea Gaiani ha seguito sul campo tutte le missioni militari italiane. Dirige Analisi Difesa, collabora con i quotidiani Il Sole 24 Ore, Il Foglio e Libero ed è opinionista di Radio Capital. Ha scritto Iraq Afghanistan: guerre di pace italiane

Fonte:  http://blog.panorama.it

No comments:

Post a Comment

Note: Only a member of this blog may post a comment.