«Il nostro compito è mantenere la situazione sotto controllo», ha detto Julia Marusich del Chernobyl International Department . «Purtroppo il problema di Chernobyl non sarà risolto dalla nostra generazione». Ecco tanto per precisare e parlare chiaro…Detto questo, per chi non ricorda, rammento che il 26 aprile 1986 accadde “il disastro di Černobyl’ (in ucraino: Чорнобильська катастрофа, Čornobyl’s'ka katastrofa, in russo: Чернобыльская авария, Černobyl’skaja avarija), il più grave incidente nella storia dell’energia nucleare. Insieme all’incidente avvenuto nella centrale di Fukushima Dai-ichi nel marzo 2011 è stato classificato con il livello 7 (il massimo) della scala INES dell’IAEA.”
Nel 26° anniversario del più grave disastro nucleare della storia, centinaia tra i tecnici “eroi” sopravvissuti
alla tragedia di Cernobyl e reduci della guerra combattuta dall’Urss in
Afghanistan (1979-1989) hanno protestato per le vie di Kiev contro i
tagli allo stato sociale e la riduzione delle loro pensioni. Il governo
ucraino ha diminuito le pensioni di alcune categorie, tra cui i
liquidatori di Cernobyl, per ridurre il deficit e sbloccare un prestito
Fmi da 15 miliardi di dollari.
Ho letto di una folle idea del premier Ucraino, riaprire la zona di esclusione di Chernobyl:
Solo sei giorni fa uno dei tre reattori della centrale nucleare Ucraina
a Ioujnoukrainsk era stato fermato per un guasto all’apparato
elettrico. Si tratta di una centrale “tipo Chernobyl” costruita negli
anni ’80, in piena epoca sovietica, eppure il nuovo allarme non è
bastato al governo di Kiev per ripensare la sua politica nucleare. Anzi,
oggi il primo ministro Ucraino Mikola Azarov, ha detto all’agenzia
Itar-Tass che intende «Decontaminare e riaprire la zona di esclusione di
Cernobyl», dove 26 anni fa avvenne il più grave incidente nucleare
della storia. Un’area ancora fortemente contaminata, dove i contatori
geiger impazziscono e le mutazioni nella fauna e nella flora sono la
normalità. Nell’area, che in questi ultimi tempi ha attirato un macabro
turismo della catastrofe nucleare e che potrebbe aumentare in occasione
degli europei di calcio in Ucraina e Polonia, secondo Azarov «Ci sono
tutti i presupposti per riportare la vita, in quei territori deserti,
nelle città e nei villaggi. Questo significherebbe posti di lavoro,
entrate aggiuntive per le nostre casse e per il nostro Paese». Un Paese
dove a causa di quella contaminazione si continua a morire di cancro.
Azarov durante una visita al centro di medicina radioattiva di Kiev,
dove ha nuovamente promesso mezzi moderni per curare le malattie da
radiazione, ha anche fatto capire che il nucleare è necessario a causa
dell’alto prezzo del gas russo: «Stiamo sovra-pagando la Russia per il
gas, oltre le nostre spese sanitarie annuali. Avremmo potuto aumentare
le spese sanitarie di 2 o 3 volte se non fosse stato per questo
fardello».Poi il premier ucraino ha ammesso candidamente che «I livelli
di radiazioni sono ora più alti del normale in 31 delle 2.500 aree
popolate del zona di Chernobyl», figuriamoci nella zona “rossa ” di
esclusione intorno alla centrale nucleare, dove teoricamente nessuno
dovrebbe vivere e dove è praticamente impossibile sostare più di qualche
ora, come sanno i tecnici ed i lavoratori che partecipano alla
“ri-copertura” del sarcofago crepato di Chernobyl. Fortunatamente in
Ucraina ci sono anche progetti come “Remember” che tengono vivo il
ricordo della catastrofe, aiutano le vittime e forniscono cifre diverse
da quelle ufficiali sulle malattie che colpiscono adulti e bambini.”
Più avanti riporto quasi del tutto integralmente Wikipedia,
la storia è molto lunga…e non ho idea di quanti secoli ci vorranno per
far cessare la devastazione operata sulla Terra. Ma ho da da dire prima
alcune cose…Lo scorso anno, su internet imperversavano di questi tempi
immagini orrende di bambini ammalati, video per la memoria…ve li
risparmio: dovevamo votare per i referendum. Sono stata un’ attivista convinta : No al nucleare! SI al referendum! Attivi e non Radioattivi
C’è poco e niente oggi su questo disastro se non agenzie di stampa come questa:
” Fino a 9,9 milioni di persone vivono in zone contaminate a seguito
della catastrofe nucleare di Chernobyl, secondo i risultati di uno
studio di Green Cross resi noti in occasione del 26.o anniversario del
disastro. In Bielorussia, il dato varia da 1,6 a 3,7 milioni di persone,
in Russia da 1,8 a 2,7 milioni e in Ucraina da 1,1 a 3,5 milioni di
persone, afferma Green Cross, associazione fondata da Mikhail Gorbaciov
per promuovere progetti di lotta al degrado ambientale e le sue
conseguenze.”
Ho ricordato a mia figlia che
lei era una bimbetta di meno di due anni e suo fratello ne aveva cinque.
Eravamo in campagna dal nonno paterno, una casa semplice ma contornata
da una natura quasi selvaggia.Appresi della notizia e li ho dovuti
riportare a Roma, chiudendoli a casa. Arrivava la nube e con lei
spariva il latte fresco e la frutta e verdura, ma neanche il miele di
quell’ anno si sarebbe potuto comprare, era meglio cibarsi di patate e
pasta e olio dell’ anno precedente…e surgelati e ancora altre centinaia
di precauzioni da incubo, per evitare il CANCRO. Io ho avuto una famiglia che è stata devastata dal cancro. Sembra che non sia mai sufficente. Il silenzio è dignitoso o bensì è omertà?
Doriana Goracci
Fonte: http://www.reset-italia.net
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