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Tuesday, April 24, 2012

Viviamo in un mondo radioattivo!

di Alessandra Giordano


Viviamo tutti i giorni a contatto con radiazioni, respiriamo pulviscolo radioattivo, camminiamo su basolati di estrazione vulcanica, viviamo in case costruite con tufo e maioliche contenenti radon, assorbiamo radioattività dai telefonini, siamo esposti con le analisi radiografiche a raggi pericolosi… Un quadro davvero spaventoso, se ci si pensa!

A puntare il dito su un certo allarme è stato Nicola Adamo, medico nucleare, socio del R.C. Napoli Castel Sant’Elmo e direttore dell’Azienda Regionale Protezione Ambientale Campania, invitato a tenere una conversazione al Grand Hotel Parker’s, dal titolo, appunto, ‘Radioatività e rifiuti’.

Adamo ha elencato, nel suo breve intervento, una lunga serie di fonti di emissione che risultano pericolose per l’organismo, soprattutto se queste contengono radon, gas molto pesante e pericoloso per la salute umana, se inalato.

Deputata alla sorveglianza e al monitoraggio della radioattività è l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania, ente strumentale della Regione che si occupa anche di prevenzione e controllo orientati a tutelare la qualità del territorio e favorire il superamento delle molteplici criticità ambientali della Campania stessa.

Le attività istituzionali svolte da questa Agenzia sono connesse alle funzioni di protezione e risanamento ambientale come la vigilanza e il controllo del rispetto delle normative vigenti, supporto tecnico-scientifico agli Enti Locali, erogazione di prestazioni analitiche e attività di ricerca e informazione sia ambientale che sanitaria.

“Il quantitativo di radiazioni con cui veniamo a contatto è minimo - ha esordito il responsabile dell’Agenzia - ma conoscendo il pericolo, possiamo essere più oculati nel risparmiarci raggi di un certo tipo di diagnostica che ne aumenta enormemente il pericolo”.

“Nel mio lavoro – continua Adamo - capita spesso di trovare nei rifiuti materiale radioattivo, per la maggior parte prodotta dalla diagnostica e dai materiali usati: la radioterapia radioimmunologica e le terapie con acceleratore lineare comportano assorbimento da parte dell’uomo e, per quanto riguarda soprattutto la scintigrafia, bisogna cercare di rimanere isolati fin quando il mezzo di contrasto non viene smaltito dal punto di vista metabolico”.

Con una breve carrellata, il conversatore ha mostrato ai soci del Club rotariano, tutti i possibili esami a rischio, ricordando ciò che è accaduto nelle centrali nucleari di Cernobyl e recentemente in Giappone.

Valutare il danno è importante qualora dovesse capitare un incidente, poiché se fatto tempestivamente, si possono prendere provvedimenti per salvaguardare la popolazione.

“Per fortuna – ha aggiunto Adamo – essendo il nostro corpo composto per il 70% di acqua, la radiazione viene da questa mediata, attenuandone gli effetti negativi, ma se la dose aumenta, il danno naturalmente si aggrava”. La natura è il miglior medico di se stessa!

Se la cellula colpita direttamente riguarda gli organi interessati alla riproduzione, si possono avere danni alla doppia elica del DNA che modifica così le sue caratteristiche, dando seguito alle patologie tumorali tristemente conosciute.

“Il radon è responsabile anche del tumore al polmone molto più delle sigarette!”, ha sottolineato Adamo che ha anche mostrato le discariche dei dintorni di Napoli dove si depositano i rifiuti e dove l’esercito è deputato ad eseguire sistematici controlli con i rilevatori geiger.

L’interessante conversazione ha stimolato molte domande nei soci presenti, tra questi: Anna Elettore, Pasquale Palescandolo, Claudio Ripa, Nella Baratta, Giorgio Budillon.

La conviviale è stata poi allietata da un fresco Fiano di Avellino offerto – assieme all’extra-dry Cabrì - dalla Donna del Vino Rosanna Petrozziello delle antiche Cantine I Favati che, fin dal 1915, producono ottimi vini nelle campagne di Cesinali.









Fonte: http://www.napoli.com


Commento di Oliviero Mannucci: OH! Finalmente qualcuno che dice la verità sulle radiazioni che ogni giorno volenti o nolenti ci dobbiamo assorbire per forza. Se vivessimo vicino ad una centrale nucleare assorbiremmo anche un pò delle radiazioni che producono tali centrali, in Germania, è stato riscontrato che le donne che vivono vicino alle centrali nucleari sono meno fertili, in Francia dove le centrali sono moltissime c'è una percentuale di morte per tumori molto più elevata dell'Italia e di altri paesi europei. Per non parlare poi delle radiazioni presenti in atmosfera, nella terra e nel mare, a causa dei circa 3000 ordigni nucleari che nel corso dei decenni sono stati fatti detonare a scopo sperimentale e le radiazioni sfuggite a varie centrali  nucleari in circa 200 incidenti di varia gravità.  Caro Veronesi, che qualche giorno fa ha chiesto al premier Monti d'invalidare il referendum contro il nucleare, la smetta di dire che le centrali nucleari non sono pericolose e che a Chernobyl e a Fukushima non ci sono poi stati ne morti ne danni, non le crede nessuno. Si metta  l'anima in pace e rispetti il volere di tanti milioni d'italiani più intelligenti di lei che per due volte hanno detto no al nucleare, e vada in pensione una volta per tutte, farebbe più bella figura!

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