Biodiversità a rischio: la popolazione degli animali è calata del 40%
Il nuovo rapporto biennale del Living planet report redatto dalla Società zoologica di Londra (Zoological society of London, Zsl) in collaborazione WWF International
non lascia adito ad alcun dubbio: l’umanità sta seriamente
compromettendo la vita degli animali e dell’ambiente circostante in una
maniera che riusciamo solo lontanamente ad immaginare.
Secondo il rapporto, infatti, si è registrato un calo della popolazione mondiale di pesci, uccelli, mammiferi, anfibi, rettili del 52%
tra il 1970 e il 2010 a causa di inquinamento e distruzione degli
habitat naturali. Una percentuale molto più alta di quanto si pensasse
finora raggiunta analizzando quasi 15.000 animali appartenenti a 3.169
specie.
Lo stesso rapporto di due anni fa, infatti, sosteneva che il declino tra il 1970 e il 2008 fosse pari al 28%.
Percentuali davvero molto alte che ci
dimostrano come l’umanità stia chiedendo sforzi troppo grandi al nostro
pianeta, più di quanto la Terra stessa possa offrire.
Il rapporto mostra come la minaccia
maggiore alla biodiversità derivi dalla combinazione tra l’impatto della
perdita di habitat e il loro degrado. Pesca e caccia (compreso il gravissimo problema del bracconaggio) sono altre minacce significative.
I cambiamenti climatici,
invece, stanno diventando sempre più preoccupanti e come documentato da
numerose ricerche raccolte nel rapporto i cambiamenti climatici sono
già responsabili della possibile estinzione di diverse specie.
In generale, sia la popolazione degli animali che vivono sulla terra, sia quella che vive negli oceani e nei mari sono calate del 40%.
Aumenta anche l’impronta ecologica: per vivere, l’umanità avrebbe bisogno di 2,6 pianeti
L’altro indice presente nel rapporto calcola l’impronta ecologica, che misura il consumo di natura causato dall’umanità.
Anche in questo senso, i dati sono davvero allarmanti.
Per farla breve, oggi l’uomo taglia alberi più velocemente di quanto
questi possano ricrescere, cattura più pesci di quanti l’oceano sia in
grado di offrire, svuota fiumi e altri corsi d’acqua più velocemente di
quanto la pioggia riesca a riempirli. Rilasciamo più CO2 di quanta la
Terra sia in grado di assorbire.
Insomma, se tutti gli abitanti della Terra mantenessero il tenore di vita di un cittadino europeo medio l’umanità avrebbe bisogno di 2,6 pianeti per sostenersi. E, 2,6 pianeti, è anche l’impronta ecologica dell’Italia.
Cambiamento climatico e riscaldamento globale: una grave minaccia per la biodiversità
Come dicevamo prima, è ormai è chiaro
come il cambiamento climatico stia influenzando notevolmente il
delicatissimo equilibrio dinamico dello stato di salute del pianeta.
Secondo il Living Planet Report 2014,
più di 200 bacini fluviali, dove vivono oltre 2,5 miliardi di persone,
soffrono una grave scarsità d’acqua per almeno un mese ogni anno. Con
quasi un miliardo di persone che già soffrono la fame, il rapporto
mostra come il cambiamento climatico in sinergia con le modificazioni di uso del suolo, minaccia la biodiversità e potrebbe portare a ulteriori carenze alimentari.
A questo problema, perlomeno, è stata già pensata una soluzione. La Conferenza delle Parti della Convenzione sui Cambiamenti Climatici ONU,
che avrà luogo a Lima nel mese di Dicembre, e quella di Parigi che si
terrà nel 2015, costituiranno la sede per chiudere l’accordo globale
per contenere gli effetti pericolosi del riscaldamento globale.
Questo accordo globale dovrebbe spianare la strada verso un’economia a basse emissioni di carbonio,
elemento essenziale per l’immediato futuro considerato che l’uso dei
combustibili fossili è attualmente il fattore dominante nell’Impronta
ecologica.
Sebbene il rapporto mostri come la
situazione sia critica vi sono ancora spazi per la speranza, ma è
necessario non perdere altro tempo ed è necessario che ci sia
collaborazione da entrambi le parti.
A tal proposito, come ricordano gli stessi esperti, è essenziale rivedere la possibilità di svilupparci in modo sostenibile e creare un futuro dove le persone possano vivere e prosperare in armonia con la natura.
Le possibili soluzioni presentate all’Expo2015
Quest’anno Milano ospiterà l’Expo2015 con il tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita“,
che include tutto ciò che riguarda l’alimentazione: dal problema della
mancanza di cibo per alcune zone del mondo, a quello dell’educazione
alimentare, fino alle tematiche degli OGM.
In occasione dell’Expo2015, WWF Italia
sta realizzando un tema fondamentale per il futuro di tutta l’umanità:
cosa significhi fornire cibo in maniera sostenibile ad una popolazione
di 9.6 miliardi di persone previste dalle proiezioni ONU al 2050,
costituisce una sfida che richiede enormi capacità di innovazione e di
visione.
Per l’appunto, i temi del Living Planet
Report dimostrano chiaramente le connessioni esistenti tra la
disponibilità di energia, acqua e cibo per il nostro futuro e la nostra
impronta nei confronti dei sistemi naturali.
Come si suol dire, l’unione fa la forza,
ma è necessario che questa unione ci sia da parte di tutti per
preservare la vita degli gli animali, della terra e dell’ambiente che ci
circonda, senza i quali la Terra non avrebbe ragione di esiste. Perchè
proteggere la natura significa proteggere il futuro dell’umanità.
Fonte: www.wwf.it
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