Dodici disegni di mani umane e due di grandi animali, scoperti in una
grotta calcarea sull'isola indonesiana di Sulawesi nel 1950, sono stati
sottoposti a datazione uranio-torio, rivelando un'età di almeno 40 mila
anni. La scoperta indica che l'arte indonesiana è antica quanto quella
delle grotte europee dell'Era Glaciale, mettendo in discussione molte
teorie finora acquisite
La nuova datazione eseguita su alcuni disegni rupestri trovati nella
grotta di Sulawesi nel 1950 dimostra che 40 mila anni fa i nostri
antenati praticavano l’arte in tutto il mondo.
Dunque, le pitture rupestri non sono state una prerogativa degli uomini europei vissuti durante l’ultima era glaciale.
“Questo ci permette di allontanarci dall’idea che l’Europa sia stata speciale”, spiega a Nature News
l’archeologo Maxime Aubert della Griffith University. “Si è pensato che
gli europei fossero più consapevoli di se stessi e dell’ambiente
circostante. Ora possiamo dire che non è vero: la capacità artistica
potrebbe essere sorta indipendentemente, oppure l’uomo moderno sapeva
già creare arte quando migrò dall’Africa”.
Gli archeologi hanno calcolato che una dozzina di segni di mani umane
realizzate con gelso rosso e due disegni dettagliati di un animale
descritto come un “maiale-cervo”, hanno un’età compresa tra i 35 mila e i
40 mila anni fa.
Questo significa che l’arte rupestre indonesiana è contemporanea a
quella rappresentata dai disegni ritrovati nelle grotte di Spagna e di
Francia. Anzi, una delle impronte indonesiane è ora considerata la più
antica rappresentazione rupestre nota alla scienza.
“Tutto ciò non era previsto”, continua Aubert. “Guardando i dipinti,
ci si rende conto che i dettagli sono davvero ben fatti. Poi, se si
considera il contesto e la datazione, i disegni sembrano davvero
incredibili”.
Il paleoantropologo John Shea della Stony Brook University di New
York, non coinvolto nello studio, ha dichiarato che questa scoperta
importante cambia ciò che la scienza pensava sui primi esseri umani e
l’arte rupestre.
Prima di questo studio, i ricercatori avevano una visione
“eurocentrica” di come, dove e quando l’uomo ha iniziato a creare forme
artistiche. Conoscere quando è cominciata l’arte è molto importante,
perché “è un aspetto che ci definisce come specie”, spiega Aubert.
La collezione nella grotta indonesiana di Sulawesi si compone di più
di 100 disegni, conosciuti dai ricercatori fin dal 1950. In una
spedizione del 2011, si sono notati alcuni strani affioramenti sui
disegni.
Si trattava di depositi minerali accumulatisi nel corso del tempo e
che hanno permesso l’utilizzo di una nuova tecnologia di decadimento
dell’uranio, in modo da scoprire la vera datazione delle opere. Così, i
ricercatori hanno scoperto che i minerali hanno cominciato a depositarsi
sui dipinti almeno 40 mila anni fa.
Fonte
No comments:
Post a Comment
Note: Only a member of this blog may post a comment.