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Tuesday, August 28, 2012

Volar su un asteroide per arrivare a Marte


26.08.2012, 21:05
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Foto: EPA

Nel centro spaziale NASA in Houston si è svolta la simulazione virtuale dell’atterraggio di alcuni astronauti su un asteroide.

In accordo con le direttive del presidente americano Barack Obama una spedizione di questo tipo, ma reale, verrà effettuata nel 2025.

Per il programma “RATS 2012” (Research and Technology Studies program) è stato portato uno spazioso padiglione con il modello della navicella spaziale del futuro. Di fronte c’è un’enorme schermo con l’immagine dell’asteroide Itokawa che somiglia ad una patata di 530 metri. Guidando la nave dall’interno è possibile “sorvolare”, “avvicinarsi” e “atterrare” su Itokawa, controllando i propri movimenti sullo schermo. La simulazione è molto realistica ed utilizza le riprese di questo asteroide effettuate nella missione del 2005 di una sonda giapponese. Gli scienziati hanno anche incluso delle “passeggiate spaziali” nelle quali, per ricreare la scarsa forza di gravità dell’asteroide, le persone vengono sospese orizzontalmente sopra enormi pietre che stanno sul suolo. Si può avere una variante sul tema indossando degli occhiali 3D.

Per gli americani è caratteristico eseguire delle esercitazioni durante le prime tappe dei progetti, come sottolinea l’esperto in astronautica Igor’ Lisov:

Se i lavori continueranno fino al momento in cui la navicella spaziale NASA “Orion” inizierà a volare per davvero, e sarebbe un buon traguardo se avvenisse nel 2019, allora si prenderanno in considerazione degli addestramenti più sensati e vicini alla realtà. Per il momento anche questi sono utili. Questo asteroide esercita un’attrazione di gravità variabile, la sua forza di gravità è distribuita in modo strano. Per questo motivo è interessante fare delle prove con modelli realistici, anche fatti al computer, e utile per comprendere come la navicella spaziale si muoverà attorno ad esso.

Anche gli scienziati di “NEEMO 16” (NASA Extreme Enviroment Mission Operations Program) della costa sud della Florida si son dedicati all’atterraggio sull’asteroide. L’equipaggio ha vissuto nel laboratorio subacqueo “Aquarius”, che si trova sul fondo del mare a 62 piedi di profondità. La squadra si componeva di quattro persone inclusi degli astronauti della NASA e delle agenzie spaziali europea e giapponese. L’equipaggio è uscito dal laboratorio per raccogliere alcune pietre, aiutandosi con respiratori subacquei, ganci e funi per mantenersi ancorati al fondo del mare.

Nel nostro Centro di preparazione per astronauti sono già 40 anni che le persone lavorano nelle piscine. E’ un fatto noto. Vengono anche effettuati degli addestramenti virtuali, sia per gli astronauti che per i piloti dell’aviazione.

Nell’autunno dello scorso anno a Mosca è stata portata a termine una simulazione di spedizione su Marte, “Mars-500”. Sei volontari sono rimasti 520 giorni dentro un modello di navicella spaziale, isolati dal mondo esterno. Secondo Aleksandr Rodin anche la NASA mette in atto esperimenti similari:

E’ stato deciso, semplicemente, di non comunicarlo alla stampa. Quando sarà necessario lo verrete a sapere. E’ normale e giusto che i lavori per atterrare su un asteroide vengano effettuati prima di quelli per atterrare su Marte. Considerando la questione dal punto di vista di un volo balistico, decollare da un asteroide è molto più semplice che decollare da Marte. E’ una scelta arguta quella di sviluppare i futuri voli dell’uomo verso altri pianeti iniziando dagli asteroidi.

Alla NASA dicono che la prossima spedizione sull’asteroide, che attualmente si sta simulando, sarà il preludio del volo verso Marte. La NASA si è rifiutata di atterrare sulla Luna, l’asteroide è la tappa intermedia ideale dove far esperienza per la missione su Marte, il che sarebbe impossibile in un’orbita che ruota attorno la Terra. Non c’è da preoccuparsi che ganci, funi ed altri strumenti saranno obsoleti per quando arriveremo su Marte, i principi fondamentali rimarranno gli stessi.

Fonte: http://italian.ruvr.ru

Commento di Oliviero Mannucci: Come scrissi qualche post fa, l'uno non esclude l'altro. Si potrebbe arrivare su Marte facendo zapping, da un asteroide all'altro, scegliendo naturamente quelli che più si avvicinano al pianeta rosso. Si avrebbe così un grande risparmio di carburante, ma bisognerà avere tanta pazienza. Ma penso che il gioco possa valere la candela.

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