Spazio: ultima frontiera. Credere che si sia soli nell'universo è come credere che la Terra sia piatta. Come disse l'astrofisico Labeque al palazzo dell'UNESCO, durante il congresso mondiale del SETI di Parigi del Settembre 2008, " SOMETHING IS HERE", "Qualcosa è qui", e I TEMPI SONO MATURI per farsene una ragione. La CIA, l'FBI, la NSA, il Pentagono, e non solo, lo hanno confermato!
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Sunday, August 26, 2012
Svelato il mistero delle macchie sulla Luna
In tempi di spedizioni su Marte e avanzati sistemi di ricerca per trovare la fantomatica vita marziana, ci si dimentica che la più vicina Luna custodisce altrettanti misteri. Per decenni gli scienziati non sono riusciti a risolvere l'enigma delle macchie lunari, quelle zone molto ampie e irregolari più chiare rispetto al terreno circostante, tanto che le teorie in merito alla dozzina di chiazze erano spesso contrastanti tra di loro e puntavano su una generica "anomali magnetica". Fino a che non è arrivata la sensazionale scoperta del Rutherford Appleton Laboratory a svelare il mistero, ovvero l'esistenza di bolle magnetiche che proteggono la crosta lunare. Uno studio condotto in laboratorio ha infatti dimostrato come un sottile strato di campo elettrico potrebbe deviare un flusso di ioni energetici. In altre parole, si tratta di un test simile a quelli condotti sui veicoli spaziali che simulano le tempeste solari: in un tunnel è stato posizionato un piccolo magnete su cui si è creata questa bolla in grado di deviare le radiazioni e le particelle atomiche che formano il vento solare. La deviazione è causata dal campo elettrico che si genera nella superficie esterna della bolla, causata a sua volta dall'interazione del campo magnetico col vento solare. Lo stesso meccanismo si ripeterebbe sulla Luna, ma ovviamente su vasta gamma. Il mistero lunare tuttavia permane: non ci si spiega, ad esempio, come mai le bolle magnetiche non sono presenti su tutta la superficie del satellite ma solo su alcune parti. Quelle, per intenderci, che appaiono più scure anche a occhio nudo. Intanto ci accontentiamo del risultato ottenuto finora, che in fatto di missioni nello spazio è un grande passo avanti, soprattutto per la possibilità di deviare i flussi di radiazioni presenti nel cosmo, a oggi il maggior rischio per i viaggi degli astronauti quando si allontanano dalla Terra.
Fonte: http://it.notizie.yahoo.com
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