Scritto da Danilo Iosz alle 06:30 ◆ 20/08/2012
Fonte: http://danilo1966.iobloggo.com/
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Pier Fortunato Zanfretta (Nova Milanese, 28 dicembre 1952) deve la sua notorietà al fatto di sostenere di avere vissuto, tra il 1978 e il 1981, undici episodi di incontro ravvicinato del terzo e quarto tipo con esseri alieni.
Egli descrive questi esseri come di pelle grigia e increspata, alti quasi tre metri, grandi punte sulla testa e occhi triangolari gialli; essi proverrebbero dalla "terza galassia" e sarebbero chiamati "Dargos".
All'epoca dei fatti Zanfretta lavorava come metronotte presso la cooperativa Istituto Val Bisagno di Genova ed i presunti incontri ravvicinati sarebbero avvenuti proprio durante i pattugliamenti notturni che egli svolgeva per lavoro, nella città e provincia.
Zanfretta dichiara di aver ricevuto da questi esseri una sfera (inizialmente destinata all'ufologo Josef Allen Hynek) trasparente contenente un tetraedro dorato che ruoterebbe in sospensione.
L'esistenza di questa sfera non è mai stata provata. Zanfretta afferma di averla custodita in un luogo noto solamente a lui (forse in uno spazio temporale diverso dal nostro) e che gli sia stato sempre vietato mostrare in pubblico il marchingegno.
Racconta inoltre di essersi sentito per molti anni psichicamente forzato a recarvisi almeno due volte al mese, pur ignorando il motivo di tali visite, mentre nell’ultimo periodo le visite si sarebbero ridotte ad una volta al mese.
Egli afferma di aver provato a fotografare la sfera, ottenendo, dopo lo sviluppo, solo l'immagine di cinque punti luminosi.
Negli ultimi anni il tetraedro contenuto nella sfera si sarebbe attivato come se stesse cercando di innescare una predeterminata sequenza di simboli.
Il metronotte afferma che i presunti esseri gli avrebbe promesso di tornare (forse prima della fine di quest’anno), probabilmente in concomitanza con la famosa profezia Maya di cui tutti parlano. (tratto dal sito: Wikipedia).
D.I. : Danilo IOSZ P.F.Z.: Pier Fortunato ZANFRETTA
D.I.: Sig. Zanfretta, dopo tutti questi anni, la sua vita è radicalmente cambiata a seguito dell’esperienza che è stato costretto a vivere, suo malgrado. Ci racconta chi è oggi l’ex metronotte di Genova?
P.F.Z.: Per quanto io sia ancora dentro a questa vicenda, oggi sono una persona normale con gli stessi problemi che hanno tutti. Il fatto che gli anni passino ed io non sia ancora arrivato alla fine mi infastidisce. Tutto è iniziato a 27 anni ed ora che ne ho 59 vorrei poter tornare indietro nel tempo come se non fosse mai accaduto nulla, ma non posso.
D.I.: Sappiamo, da notizie che lei stesso ha divulgato, che da qualche tempo ormai la particolare sfera contenente il tetraedro dorato, consegnatole in una scatola dalla razza aliena che l’ha rapita la prima volta, è in continua attività e sta cercando forse di attivare una particolare sequenza.
E’ corretto? Ci spiega brevemente di cosa si tratta e a cosa dovrebbe servire, secondo lei, questo macchinario?
P.F.Z.: La scatola con dentro la sfera ed all'interno la piramide d'oro è imbevuta da un liquido celeste. Quando io apro la scatola la piramide emette delle scariche elettriche ed una luce abbagliante. Io la custodisco ancora, se potessi liberarmene lo farei ma non posso. Purtroppo non so a cosa serva, l'unica cosa di cui sono certo e che ogni 15 giorni scarico i dati di tutto quello che faccio nella teca, alla quale accedo attraverso un portale temporale in un’altra dimensione.
D.I.: Secondo le sue percezioni, crede che i “Dargos” siano in procinto di tornare a farsi vivi?
P.F.Z.: Credo che questi esseri stiano per tornare e sappiano che sono in debito con me. Dopo tutti questi anni vorrei dimostrare che loro esistono veramente, me lo devono.
D.I.: Secondo alcuni, il ritorno di questa razza aliena e la scatola che lei custodisce avrebbero a che fare con la profezia dei Maya. Tale profezia predice che la nostra civiltà dovrebbe a breve compiere un salto evolutivo tale da rivelare ai nostri occhi realtà finora immaginate solo nei libri o nei film di fantascienza. Secondo la sua opinione, i Dargos, potrebbero essere la razza prescelta per il contatto con la nostra civiltà?
P.F.Z.: Non so se tutto questo abbia a che fare con la profezia dei Maya ma di sicuro qualcosa cambierà. Anche se non sono un mago né tanto meno un medium, so per certo che loro sapranno quello che c'è da fare.
D.I.: Oggi, c’è una considerazione generale completamente diversa rispetto al fenomeno ufologico ed alle interferenze aliene.
Le persone credono apertamente nella vita aliena, i media ne parlano sempre più spesso e la scienza quanto la religione ammettono finalmente la probabile esistenza di vita nell’universo. Secondo lei, la nostra civiltà è ora in grado di sostenere una rivelazione di tale portata?
P.F.Z.: Credo di si, ma secondo me non siamo ancora pronti ad accettarli. Se la gente venisse informata adeguatamente di ciò che sta accadendo negli ultimi anni non avrebbe paura di incontrarli, invece continuano a far vedere certi stupidi film contro gli alieni seminando informazioni sbagliate. Occorrerebbe fare qualcosa per accoglierli senza paura ma la Chiesa ed il resto del mondo continuano ad impedire che la verità emerga, screditando persone che, come me, semplicemente raccontano l’esperienza vissuta. E’ nel D.N.A. umano accettare ciò che si conosce e si può comprendere, mentre l’istinto di incontrare esseri di altri mondi o di altre dimensioni che non appartengono alla nostra quotidianità è sicuramente un’altra cosa.
D.I.: Nei primi anni della sua esperienza, nutriva probabilmente un sentimento di paura e rabbia nei confronti dei suoi rapitori alieni. Oggi, a distanza di tutto questo tempo, che sentimenti nutre nei confronti di coloro che l’hanno contattata? E’ a conoscenza di altre esperienze analoghe alla sua, vissute da persone con le quali nel frattempo è entrato in contatto?
P.F.Z.: Sono sempre stato terrorizzato dalla loro presenza e, ancora oggi, figuriamoci se sarei lieto di rivederli. Anche se, In realtà, non mi è stato mai fatto alcun male, mi sono sempre chiesto perché non abbiano scelto una persona più intelligente di me per svolgere questa cosa. Riguardo al fatto se in questi anni io abbia mai avuto modo di conoscere persone che abbiano vissuto esperienze analoghe alla mia, la risposta è no.
D.I.: Ho avuto modo di conoscerla personalmente, durante la conferenza di Roma, organizzata dall’ufologo Massimo Fratini nel 2011. La mia sensazione è di aver avuto di fronte una persona umile ed in buona fede, desiderosa di condividere un “peso” portato dentro per molti anni.
E’ convinto che le persone, in generale, credano alla sua incredibile esperienza?
P.F.Z.: Tante persone credono, alcune invece no, ma sinceramente non me ne importa nulla. Io so di averla vissuta di persona. La gente a volte è come San Tommaso, ma se fossero al mio posto anche loro vorrebbero tornare indietro. E’ fin troppo facile darmi del matto, quando non si è vissuto ciò che è avvenuto a me.
D.I.: Secondo il suo personale parere, qual è il vero motivo per cui è stato scelto come interlocutore? Perché proprio lei e non direttamente un personaggio del calibro del professor Hynek al quale, tra l’altro, era destinata la sfera aliena?
P.F.Z.: Se a quel tempo i Dargos, nel 1980, fossero andati direttamente da Hynek a consegnare la scatola io me la sarei sicuramente scampata. In quegli anni io l’ho cercato ma lui non è mai venuto da me per prendere ciò che custodivo. Alla fine è andata cosi: lui è morto, e a me è rimasto sul groppone ciò che non avrei mai voluto avere.
D.I.: Ha mai chiesto ai suoi interlocutori, il perché le era (e le è tuttora) vietato mostrare in pubblico la famosa scatola contenente il marchingegno alieno?
P.F.Z.: Non ho una risposta a questa domanda, perché in realtà a loro non l’ho mai chiesto.
D.I.: Molti credono fermamente che lei racconti una storia vera. Altri, invece, che lei abbia inventato tutto e stia sfruttando la sua immagine per interesse. Cosa sente di dire a queste persone? Qual è il messaggio che vuole divulgare a chi leggerà questa breve intervista?
P.F.Z.: La storia, se cosi la si vuol chiamare purtroppo è vera, io non ho mai guadagnato una lira nelle trasmissioni, nei film che ho girato solo per beneficenza, ma altre persone ne hanno sicuramente tratto dei benefici. Quando ho avuto bisogno, gli amici mi hanno sempre girato le spalle, e il detto “gli amici sono come gli ombrelli, quando servono non li trovi mai” è sicuramente vero. Non m’importa come andrà a finire questa vicenda ma ponetevi solo questa domanda, signori lettori: voi avreste portato avanti questa storia per 34 anni, fino a rovinarvi la vita ed essere chiamato ubriacone, visionario, ecc....ecc.....? Riflettete e mettetevi nei miei panni.....
Ciao a tutti, e vada come vada…
Sig. Zanfretta, non mi resta altro che ringraziarla per il tempo dedicato a questa breve intervista che verrà pubblicata in esclusiva per il blog “Disclosureprojectufo”.
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