Marte, quindi, è tutt’altro che un pianeta morto, che non mostra cambiamenti in tempi relativamente brevi. Una delle cose più sorprendenti scoperte negli ultimi anni è, infatti, che anche le dune più grandi si muovono! E non solo si muovono ma lo fanno in poco tempo, e non nell’arco di centinaia di migliaia o milioni di anni. Secondo i modelli precedenti, infatti, non era possibile che i venti che spirano nella tenue atmosfera di Marte riuscissero a spostare simili dune, figuriamoci se potevano farlo in tempi dell’ordine dell’anno. E invece la camera HiRISE ha lasciato tutti a bocca aperta, rilevando movimenti tra una stagione e l’altra nelle dune marziane! In alcune zone il movimento misurato è arrivato anche a 1 metro per anno marziano! Così, è stata lanciata una nuova dettagliata campagna di indagine per riprendere da vicino ripetutamente oltre 60 siti, per capire quanto velocemente si spostano queste dune e quale è il meccanismo che le fa muovere.
Queste osservazioni non sono ancora state completate e tendono a concentrarsi tra i tropici e il mare di sabbia che circonda il Polo Nord, ovvero tra le latitudini comprese tra i 30° e i 65° nord.
L’immagine precedente, ripresa pochi mesi, fa mostra diversi tipi di dune a sud del cratere Lyot, nelle pianure settentrionali a 49° di latitudine nord. In basso possiamo osservare delle dune a “barcana”, tipiche anche dei deserti terrestri. Nell’agosto del 2008 fu scattata un’altra immagine della stessa regione, in questo modo è stato possibile studiarne le differenze mostrate nell’immagine seguente.
Il confronto delle due immagini separate da un intervallo di tempo di circa 4 anni terrestri mostra dei movimenti su molte delle dune. L’immagine sopra è un’animazione che mette in evidenza le variazioni su una delle piccole dune a barcana a sud del campo di dune. L’area raffigurata ha un diametro di circa 100 metri. I venti che soffiano da ovest (a sinistra nell’immagine) hanno spostato le piccole increspature sulla parte posteriore della duna verso est. La sabbia soffiata via dalla cresta della duna è precipitata lungo il versante più ripido e si è accumulata alla sua base. In questo modo, le piccole dune avanzano lentamente nella direzione sottovento.
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