Si chiama Rock N165, è lì chissà da quanti milioni di anni, è rossastra perché nel tempo l'ossigeno dell'atmosfera l'ha ossidata, in pratica arrugginita, misura sui 7 centimetri e stanotte verrà "distrutta" in nome della scienza. E' una roccia su Marte la cui unica qualità è quella di essere a soli 3 metri, grosso modo, da Curiosity, il rover Nasa da 900 chili sulla Terra, 360 su Marte, che sta compiendo la sua seconda settimana sul Pianeta Rosso.
Quando noi dormiremo proverà il suo laser proprio su RockN165, sparandogli contro 14 millijoule di energia, non sono pochi, 30 volte in 10 secondi. Tutto per vedere se funziona e cosa se ne può cavare dal suo uso, è infatti la prima volta che un laser così potente viene provato su un pianeta diverso dalla Terra. Intendiamoci, niente di spettacolare, non distruggerà in mille pezzi la malcapitata roccia marziana come nei film di fantascienza, semplicemente farà sublimare la sua superficie, un po' come un sasso che cadendo per terra solleva della polvere. Dall'analisi del gas provocati dal laser , effettuata con uno strumento molto sofisticato a bordo di Curiosity, la ChemCam, si capirà di cosa è fatta la roccia.
L'obiettivo è pratico, non scientifico questa volta, serve a vedere se tutto funziona, gli specialisti sono convinti che N165 sia un banale basalto marziano con molto ferro, ma non si sa mai.
Forse Nasa inizia con questo perché è di sicuro lo strumento più scenografico, un po' da guerre stellari, ma anche il trapano che entrerà in funzione più avanti non scherza, probabilmente è però più complesso da mettere in opera. Per almeno un paio di mesi ora il rover Marziano effettuerà il controllo e la taratura dei 10 strumenti che porta con sé , 75 chili a Terra, che nel loro complesso formano il maggior laboratorio automatico di Chimica Fisica mai portato in giro su un pianeta del sistema solare e la Chem Cam è certamente il pezzo pregiato del tutto, mai portato su un pianeta diverso dalla Terra.
Al tempo stesso Nasa ha bisogno di provare la locomozione, prima di attaccare le falde del monte Sharp, alto 5.000 metri e poco distante da Curiosity, entro il grande bacino del cratere Gale, 150 chilometri e passa di diametro. Scelta quindi la meta per la prima passeggiata del rover a sei ruote motrici, andrà fino a Gleneg una località posta a soli 400 metri da dove è ora e molto interessante dal punto di vista geologico, dato che vi si intersecano 3 tipi di terreno, e forse darà l'occasione di provare il trapano per un piccolo carotaggio. Non sarà un percorso rettilineo, come ci aspetteremo, ma se lo si potesse vedere sembrerebbe probabilmente quello di un piccolo dune buggy con l'autista ubriaco. Curiosity farà infatti avanti e indietro, qualche piroetta da entrambe le parti e qualche rotazione addirittura a 360 gradi, per il semplice motivo che deve provare tutti, e sono tanti, i movimenti che le sue 6 ruote motrici e indipendenti le une dalle altre gli permettono.
Il viaggio al suolo di Marte quindi inizia e durerà due dei nostri anni, anche se le pile al Plutonio daranno energia per 14, in cui Curiosity con li suoi strumenti per trapanare, bombardare, spazzolare e setacciare le rocce marziane, oltre che fotografarle e analizzarle, cercherà di darci la maggior mole di informazioni possibile sull'atmosfera e la composizione chimica di quel pianeta. Una domanda cui deve rispondere, in modo definitivo e dopo tanti anni di mezze scoperte, è se esistono composti organici, a base di carbonio, sul Pianeta Rosso. La lunga marcia è partita.
Fonte: http://www.ilsole24ore.com
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