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Saturday, June 2, 2012

Ombra, il robot che assiste gli anziani in casa

Presentato il prototipo: può essere controllato anche da remoto e può chiedere aiuto nei casi di emergenza

Il robot «Ombra» (Fotogramma)Il robot «Ombra» (Fotogramma)
MILANO - Prendere un oggetto dalla libreria, spostare qualcosa di pesante: azioni quotidiane, che però possono diventare complicate dopo una certa età. E poterle svolgere senza dover dipendere da altri sarebbe un passo importante per mantenere la propria indipendenza. La soluzione, a cui sta lavorando anche la Fondazione Don Gnocchi di Milano, sembra arrivare direttamente da un libro di fantascienza di Asimov: un robot che sia come un'«ombra» e che assista gli anziani a domicilio nei compiti che non possono più svolgere autonomamente.

CONTROLLO A DISTANZA - Il progetto si chiama Shadow Robotic System for Independent Living, ed è stato finanziato dalla Commissione Europea: il robot (al momento un prototipo) può essere controllato anche da remoto, ovvero da qualcuno distante dall'anziano, via PC o tramite smartphone e tablet. Le potenzialità sono immense: il robot-ombra, se dotato di apparecchi per controllare lo stato di salute dell'anziano, potrà ad esempio essere manovrato dai medici per tenere sotto controllo la persona, senza che questa debba recarsi ogni volta in ospedale.

PUO' CHIEDERE AIUTO - Il progetto coinvolge 11 istituzioni in vari Paesi europei (tra cui Italia, Gran Bretagna, Bulgaria, Germania, Spagna, Austria), e il Polo Tecnologico della Fondazione Don Gnocchi lavora sotto la guida del Dipartimento di Ricerca Industriale dell'Università di Cardiff. Il robot, che tecnici e ricercatori stanno testando all'interno di un'apposita casa domotica della Fondazione, è definito semi-autonomo: ovvero, non ha un'intelligenza robotica autonoma (cosa irrealizzabile con la tecnologia attuale), ma questa viene completata dal supporto umano. In pratica, quando il robot si imbatte in una situazione sconosciuta che non può gestire da solo, contatta un operatore umano per chiedere aiuto, e si fa assistere da lui nell'esecuzione del compito. «Questo bisogno di aiuto da parte di un operatore umano - conclude la Fondazione Don Gnocchi - dovrebbe con il tempo e l'utilizzo diminuire grazie alla possibilità di apprendimento del robot rispetto al particolare contesto locale».

Redazione Milano online

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