Diverse applicazioni sfruttano gli strumenti tecnici di cui è dotato
uno smartphone per renderlo un planetario, una mappa stellare, un
simulatore di fenomeni astronomici: lo schermo diventa così una finestra
virtuale per scrutare la volta celeste
Si può visualizzare, per esempio, la mappa della porzione di cielo
sotto la quale ci si trova grazie al sistema di posizionamento e
navigazione satellitare (GPS, Global Positioning System) dello
smartphone, che agisce su un database di migliaia di oggetti celesti
catalogati. Il GPS e la bussola consentono inoltre di trasformare lo schermo in un piccolo telescopio:
a partire dalla propria posizione geografica, ecco indicata la
direzione del cielo per osservare stelle, costellazioni e pianeti
cercati.
Bellissime immagini astronomiche si possono scaricare da siti che le mettono gratuitamente a disposizione, come il Jet Propulsion Laboratory
della NASA, che offrono anche applicazioni per catalogarle e
condividerle in rete con altri. Tra gli oggetti più selezionati, un
posto di primo piano è conservato ancora dalla Luna, riproducibile
tridimensionalmente e con la possibilità di ingrandire particolari zone
della sua superficie. Il Sistema solare può essere esplorato muovendosi
tra i pianeti e osservandolo in 3D e in alta definizione,
mediante l’uso di appositi occhialini. Otre esso, si possono
investigare i pianeti scoperti nella nostra galassia, per conoscere
quelli più simili alla Terra. Modelli interattivi della Via Lattea
permettono di esplorarne a fondo le caratteristiche. Ancora più
lontano, grazie all’uso dell’accelerometro interno dello smartphone o
del tablet, possono essere simulati gli eventi catastrofici che si
verificano nell’Universo, per esempio le collisioni tra le galassie.
I mezzi oggi a disposizione fanno dell’astronomo amatoriale una
figura molto meno distante da quella professionale. Basti pensare alla
possibilità di analizzare da casa mediante appositi programmi le
immagini astronomiche scaricate dalla rete. Oppure all’opportunità di accedere da remoto attraverso Internet a veri e propri telescopi terrestri
per effettuare osservazioni. O, ancora, all’affascinante prospettiva di
scoprire qualche segnale intelligente proveniente dal Cosmo analizzando
sul proprio computer una parte dell’enorme mole di dati raccolti dai
radiotelescopi nell’ambito del progetto SETI (Search for ExtraTerrestrial Intelligence) della NASA, volto alla ricerca di vita intelligente al di fuori della Terra.
Ci sono stati uomini nella storia dell’astronomia che hanno
sacrificato la loro vita per catalogare oggetti celesti con estenuanti
osservazioni notturne e con faticosi calcoli effettuati a mano, che ai
giorni nostri anche un piccolo calcolatore sarebbe in grado di svolgere
molto velocemente. Alla luce delle possibilità tecnologiche attuali, la
loro attività instancabile ci appare essere stata quasi inutile. È bello
invece pensare che un po’ del loro lavoro di tanto tempo fa aiuta il
nostro smartphone a individuare facilmente in cielo una costellazione,
una nebulosa o una stella.
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