Un'astronave “vivente”, una sorta di arca di Noè interstellare che
potrebbe essere lanciata nello spazio e navigare per un arco di tempo
molto lungo, anche 100 anni. E progettata per trasportare l'uomo lontano da una Terra considerata, oggi, morente.
I ricercatori dell'organizzazione britannica privata Icarus Interstellar stanno lavorando al Progetto Persefone (Project Persephone), ovvero un veicolo spaziale realizzato in parte da biotecnologie
che utilizzano la materia organica come le alghe e il suolo. Questo
veicolo consentirebbe a poche migliaia di persone di intraprendere un
viaggio di sola andata finalizzato alla ricerca di un nuovo pianeta
abitabile.
L'esigenza deriva dal fatto che le risorse della Terra sono in fase di esaurimento. Ciò sarebbe dovuto ai cambiamenti climatici e allo sfruttamento massiccio delle risorse da parte dell'uomo. Preservare la civiltà umana, dunque. E l'idea del team britannico non sarebbe la prima a prendere in considerazione la possibilità di trasferire altrove l'umanità nel caso di un disastro catastrofico, un po' come nel film Avatar.
Lo scienziato inglese Stephen Hawking aveva avvertito, già nel 2006, che gli esseri umani devono colonizzare i pianeti in altri sistemi solari o saranno costretti ad affrontare la propria estinzione. E molti scienziati concordano sul fatto che approfondire la conoscenza dell'atmosfera terrestre sarà fondamentale per la comprensione della sopravvivenza nello spazio. Questo aspetto sarebbe determinante per la possibilità di colonizzare Marte ed affrontarne la superficie e l'habitat ostili.
Ma è anche vero che, da allora, gli scenari sono cambiati. Sono diversi, infatti, i piani che vorrebbero esplorare lo spazio non solo da parte della Nasa, ma anche di numerose imprese private. Lo spazio è da molti considerato come l'ultima frontiera ancora fiorente, supportata sia dai governi di alcuni paesi che dalle agenzie private.
Project Persephone sembrerebbe uno sforzo impossibile e irrealistico. Anche se si considera la possibilità di poter salvare un piccolo numero di abitanti terrestri. Opinioni contrastanti, come quelle che al contrario vedono una chiara limitazione delle risorse della Terra ed una sua esposizione inevitabile ad una serie di minacce, quali collisioni con asteroidi o i disastri nucleari. Un progetto, dunque, estremamente importante.
Ma il punto rimane: chi sarebbero i prescelti a salire sull'Arca di Noè interstellare?
Federica Vitale
Fonte
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