Segnatevi la data perché il prossimo 20 marzo potrete assistere ad un evento di raro e straordinario fascino: un’eclissi solare, infatti, sarà visibile da Europa, Russia e Nord-Africa. Purtroppo noi, dall’Italia, non saremo tra i privilegiati che potranno assistere alla fase di totalità che, invece, investirà la fascia dell’Atlantico settentrionale, praticamente all’altezza delle isole Svalbard: decisamente un po’ troppo a nord.
Potremo però accontentarci della parzialità che, in ogni caso, apparirà diversa per un osservatore che si trovi a Milano rispetto ad un altro che segue l’evento da Palermo: sempre ammettendo che, per allora, il clima sarà sufficientemente clemente da concederci di osservare il cielo. Gli orari varieranno, di poco, a seconda della posizione geografica in cui si trova: per l’Italia, a Palermo l’inizio dell’eclissi sarà alle 9:20, la fine alle 11:26 e il picco alle 10:26. A Roma si inizia alle 9:23 e si finisce alle 11:42, passando per il massimo delle 10:31; a Milano l’eclissi durerà dalle 9:24 alle 11:44 e il punto massimo sarà alle ore 10:32. La magnitudine in quest’ultimo caso sarà pari a 0,713 contro lo 0,541 di Palermo: in altre parole, la frazione di diametro del disco solare coperta durante la fase centrale dell’eclissi sarà più estesa per quanti osserveranno dal nord Italia.
in foto: Foto NASA dell'eclissi, con l'area di totalità in evidenza e le diverse regioni che saranno investite dal fenomeno
Rischio black out
E già si parla di un possibile rischio che l’eclissi mandi in tilt, almeno temporaneamente, la rete elettrica europea: questo perché sono ormai tantissimi i Paesi che si affidano all’energia solare. In realtà tutto rientra soltanto nell’ambito delle probabilità: diciamo, anzi, che forse l’evento sarà una sorta di test per verificare la reazione del sistema elettrico europeo. Non si può infatti escludere che la momentanea riduzione nell’irraggiamento abbia degli effetti immediati sulla produzione di energia attraverso le celle fotovoltaiche: e i Paesi ad essere interessati maggiormente dal problema sarebbero, nel caso di questo “tramonto anticipato”, la Germania e l’Italia, dove il Sole riveste una funzione estremamente importante.Era infatti dal 1999 che l’Europa non esperiva un’eclissi totale di tale portata: ma, allora, le energie rinnovabili erano sì diffuse ma non nella maniera odierna, con casi come la Germania dove un quarto dell’elettricità totale del Paese è ricavato da eolico e solare. In ogni caso, la rete europea dei gestori di sistemi elettrici non sta aspettando l’evento inerte ma si dichiara pronta, nell’eventualità, ad attivare tutte le procedure di emergenza: sempre sperando che non ce ne sia alcun bisogno e che non resti altro da fare che godersi lo spettacolo.
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