Da microfratture sono diventate vere e proprie crepe innalzando il rischio nucleare. Sono presenti dal 2012 sui reattori di due centrali nucleari in Belgio e si stanno allargando
Rischio nucleare: aumentano le crepe nei reattori di due centrali in Belgio - Stanno crescendo progressivamente le fratture rilevate nel 2012 sui reattori di due centrali nucleari in Belgio. Quelle che inizialmente erano microfratture, individuate nel 2012, sono oggi vere e proprie crepe, una delle quali ha toccato i 18 cm. Sono state rilevate sul reattore numero 3 della centrale nucleare di Doel, a nord di Anversa e sul reattore 2 di Tihange, situata nei pressi di Liegi, aumentate rispettivamente da 8.062 centimetri del 2012 a 13.047 centimetri nel 2014 e 2.011 centimetri a 3.149 centimetri. Ma sui due reattori nucleari vi sono complessivamente oltre 16.000 microlesioni: le più grandi hanno raggiunto la dimensione di 17,9 centimetri a Doel e 15,4 centimetri a Tihange. Lo scorso mercoledì l’Authority e un gruppo di esperti indipendenti hanno chiesto controlli immediati.Ecco cosa accade durante una reazione nucleareLa scoperta è avvenuta nel 2012 nel corso di un’ispezione condotta dai tecnici della Electrabel nella copertura del serbatoio principale; sono stati effettuati una serie di test, ed un quarto è in corso, per valutare i potenziali rischi. I risultati verranno analizzati ad aprile dall’agenzia federale del controllo nucleare (AFCN); nel frattempo le verifiche sono state estese anche ai vessels, grandi recipienti d’acciaio che contengono il nocciolo, le barre di controllo e il fluido refrigerante. Le fratture potrebbero, se non sistemate, causare incidenti nucleari catastrofici con massiccio rilascio di radiazioni. Problemi analoghi erano stati rilevati nel 2012 anche nella centrale nucleare argentina di Atucha, con crepe nella struttura che racchiude il reattore, proprio come quelle delle centrali belghe di Doel 3, e di Tihange 2.
Fonte
No comments:
Post a Comment
Note: Only a member of this blog may post a comment.