L'astronauta italiano racconta il suo atterraggio durante il primo collegamento con l'Italia dal centro della Nasa di Houston. Prima di partire ha scritto su twitter: "Nessuno vuole una pizza?"
Paolo Nespoli
ROMA - "Il rientro a Terra con la Soyuz è stato molto impegnativo. Potrei paragonarlo ad un incidente frontale tra un tir e un'utilitaria, ed io ero sull'utilitaria". Paolo Nespoli racconta così il suo ritorno a terra e il difficile atterraggio con la navicella russa che lo ha riportato a Terra: l'astronauta italiano si è collegamento per la prima volta con l'Italia dal centro della Nasa di Houston con la sede di Roma dell'Agenzia Spaziale Italiana.
GRAVITA' "PESANTE". "Al momento del rientro sembra che la navicella vada in pezzi e vieni schiacciato dalla forza di gravità" ha raccontato ancora Nespoli sottolineando che, una volta uscito dalla Soyuz gli è sembrato di "pesare 200 chili". L'astronauta poi ha proseguito: "La forza di gravità ti costringe ad usare tutti i muscoli che per sei mesi sono stati fermi sulla Iss in assenza di gravità. All'inizio ho avuto problemi di vestibolari, problemi a camminare. Ora sto bene, -ha quindi assicurato l'astronauta- mi fanno solo male i muscoli del collo e delle gambe ma ho già cominciato il programma di fisioterapie e sono supportato da tutti gli esperti della Nasa e dell'Esa".
COL PAPA. Nespoli ha poi raccontato il collegamento con Benedetto XVI: "La presenza di Sua Santità è stata sentita molto da tutti, è stato un momento importante per la vita 'quotidiana' della Iss, abbiamo parlato di tutto, di teologia, di scienza, di spiritualita'" ha detto ancora Nespoli sottolineando che si è trattato di un "momento di pausa e di riflessione". "Tutti sono stati contenti di parlare con il Papa" ha detto ancora l'astronauta italiano.
Fonte: http://www.tg1.rai.it
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